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Porto Livorno: Corsini e Provinciali interdetti per 1 anno

Il Mit avvia la procedura per il commissariamento

28 febbraio, 14:20
Porto Livorno: Corsini e Provinciali interdetti per 1 anno Porto Livorno: Corsini e Provinciali interdetti per 1 anno

 Il gip di Livorno ha accolto la richiesta di interdizione per un anno dai pubblici uffici per il presidente dell'Autorità di Sistema dell'Alto Tirreno Stefano Corsini e per il segretario generale in carica Massimo Provinciali avanzata dalla procura di Livorno per i due che risultano indagati nell'ambito di un'inchiesta per abuso d'ufficio nella concessione temporanea di alcuni accosti del porto toscano. Respinta invece la richiesta per gli altri due amministratori indagati, ovvero l'ex presidente Giuliano Gallanti e l'ex dirigente del Demanio, Matteo Paroli. L'indagine, partita nel 2016 dopo un esposto di un terminalista, riguarderebbe contestazioni che risalgono anche a una decina di anni fa in cui risulterebbero coinvolte in tutto una decina di persone. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha disposto l'immediata individuazione di un commissario straordinario. Il Mit, ribadendo la piena e completa fiducia nell'autorità giudiziaria, assicura il regolare proseguimento delle attività dell'Autorità portuale di Livorno .

 "Ci sono necessità urgenti di governo del porto di Livorno, pertanto è opportuno che si proceda subito alla nomina del commissario. La nota inviata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è, in questo senso, positiva" ha affermato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. "Ciò che sta succedendo nel porto di Livorno può avere ripercussioni sull'intera città - ha scritto in un tweet il sindaco di Livorno Filippo Nogarin -. Auspico che il ministero riesca a trovare quanto prima la soluzione più adatta per tutelare un comparto strategico che dà lavoro a centinaia di persone".

 Le indagini della procura di Livorno per abuso d'ufficio sui vertici dell'authority riguardo alla concessione temporanea di alcuni accosti al porto, hanno ricevuto impulso da due esposti presentati da un terminalista che attraverso una relazione dettagliata segnalava comportamenti reiterati dell'Autorità portuale "posti in essere in violazione di legge e dei principi di buona amministrazione e della concorrenza di mercato". Comportamenti che a giudizio del gip Marco Sacquegna avrebbero favorito alcune società, tutte collegate all'armatore Grimaldi. Dalle indagini della guardia di finanza, osserva ancora il giudice Sacquegna, emerge come l'Autorità di Sistema Portuale di Livorno abbia reiteratamente concesso autorizzazioni temporanee per l'occupazione nelle aree retrostanti di alcuni accosti del porto in favore di società tramite "modalità penalmente illecite". Il gip ha anche applicato una misura di interdizione di 1 anno dall'esercizio di uffici direttivi di imprese o enti che svolgano attività di fornitura di beni o servizi in ambito portuale o per attività marittime. Tale misura interdittiva colpisce Costantino Baldissara, amministratore delegato della Sintermar e consigliere Grimaldi - definito dalla procura come "l'uomo Grimaldi a Livorno" -, e gli imprenditori Massimiliano Ercoli, e gli omonimi Corrado Neri, nato nel 1962, e Corrado Neri, nato nel 1975. Respinta invece dal gip la richiesta di misura interdittiva per Giuliano Galanti, che si era dimesso da presidente dell'Autorità portuale nel marzo 2017, e Matteo Paroli, che dall'ottobre 2015 è Segretario generale dell'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centrale "dunque fuori dalle dinamiche illecite (e lecite) di Livorno". Entrambi restano indagati.(ANSA).

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