(ANSA) - ANCONA, 6 LUG - La Camera di Commercio di Ancona
''manifesta all'unanimità la propria preoccupazione in merito al
piano di riforma proposto dal Ministero Infrastrutture e
Trasporti, che potrebbe portare, secondo voci giornalistiche
insistenti, all'accorpamento dei porti di Ancona e Ravenna e
conferma tutto il necessario sostegno per garantire la piena
autonomia dell'Autorità Portuale di Ancona''. In una nota
Giorgio Cataldi, Presidente della Camera di Commercio di Ancona
afferma che "Non è possibile accettare una riforma che
indebolisce il porto delle Marche spostando altrove la
governance ed i centri decisionali. Oltretutto l'unione tra
Ancona e Ravenna sembra essere l'unica tra tutti gli
accorpamenti, che unifica porti di regioni diverse, in questo
caso Marche ed Emilia Romagna, con specificità e mercati di
riferimento del tutto diversi". ''L'Autorità portuale di Ancona
- prosegue - è un'importante istituzione necessaria e funzionale
al territorio ed alla sua più importante e strategica
infrastruttura in ottica di sviluppo e maggiore competitività.
Il porto rappresenta uno snodo intermodale a servizio di un
consistente flusso di traffici internazionali di merci (oltre 8
milioni di tonnellate all'anno) e di passeggeri (più di un
milione all'anno, oltre il traffico crocieristico)''. ''Tale
rilevanza è ancora più evidente a seguito del riconoscimento
della Macro Regione Adriatico Ionica, in cui Ancona ed il suo
porto, anche per la naturale posizione baricentrica, aspirano a
svolgere un ruolo da protagonista in termini di collegamento
marittimo con gli altri Paesi dell'area, essendo il principale
collegamento italiano con i porti della Croazia e della
Grecia''. (ANSA).
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