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Porti: Ravenna; movimentazione cresce ma calo nei container

24 aprile, 16:49
Porti: Ravenna; movimentazione cresce ma calo nei container Porti: Ravenna; movimentazione cresce ma calo nei container

(ANSA) - RAVENNA, 23 APR - Le autostrade del mare e le rinfuse trascinano il traffico del porto di Ravenna anche durante il mese di marzo (+13,7%) mentre prosegue il calo dei container. Sono i dati che l'Autorità Portuale dello scalo romagnolo ha diffuso per il primo trimestre dell'anno.

Nel dettaglio, sono state movimentate 5.923.072 tonnellate di merci, in crescita di 714.926 tonnellate, ovvero il 13,7% in più rispetto agli stessi mesi del 2013. In particolare gli sbarchi sono stati pari a 5,1 milioni di tonnellate (+15,0%), mentre gli imbarchi ammontano a 837 mila tonnellate (+6,6%). Il traffico lo scorso mese è stato di 2.091.819 tonnellate, 401 mila tonnellate in più rispetto a marzo 2013 (+23,7%). In aumento anche il numero delle navi arrivate, 70 in più nei primi tre mesi.

Analizzando le differenti tipologie di merci, Ap ha rilevato che quelle secche hanno segnato una crescita del 17,9% (603 mila tonnellate in più); le rinfuse liquide hanno invece subito un calo del 4,5%, mentre le merci in container risultano in calo del 13% (-20,7% rispetto a marzo 2013) e quelle su rotabili continuano il trend positivo con una crescita del 123,9% (236 mila tonnellate in più) e +119% (87 mila tonnellate in più) rispetto a marzo 2013.

L'incremento in valore assoluto più evidente è per i prodotti metallurgici, passati da 1.086.133 a 1.471.313 tonnellate, in crescita del 35,5%. Principalmente provengono dal porto di Taranto, dalla Russia e dalla Germania.

Questo buon risultato - ha sottolineato Ap - è determinato anche dal fatto che da gennaio 2014 l'acciaieria ''Arvedi'' di Cremona ha indirizzato a Ravenna circa un milione di tonnellate di metallurgici che in precedenza sbarcavano al porto di Venezia. In forte aumento anche i prodotti agricoli - grazie a uno sbarco di frumento definito "eccezionale" proveniente perlopiù da Bulgaria e Nord America (Canada e Usa) - passati da 326 mila a 552 mila tonnellate (+69,1%).

Positivo il risultato per le materie prime per le ceramiche, e soprattutto argilla e feldspato, che, con 65 mila tonnellate in più rispetto al primo trimestre 2013, registrano un incremento pari al 9,4%.

Tra le rinfuse liquide si riscontra una diminuzione dei prodotti petroliferi, con 59 mila tonnellate in meno (-11,2%) e dei prodotti chimici liquidi, con 14 mila tonnellate in meno (-5,0%). In crescita invece le derrate alimentari liquide che, con 33 mila tonnellate in più, segnano una crescita del 14,3%.

Per quanto riguarda i container, nel trimestre si è registrato un calo dell'11,2% rispetto al 2013. In particolare il calo è stato pari all'8,1% per i contenitori pieni e del 21,9% per i vuoti. Il traffico di marzo è risultato in calo del 12,4% rispetto a marzo 2013.

Sul fronte trailer, nei primi tre mesi sulla linea della Ravenna-Catania sono stati movimentati 10.932 unità contro le 8.194 dello scorso anno; mentre per la linea Ravenna-Brindisi i pezzi registrati sono stati 2.925 contro i 1.345 del 2013. Sulla linea della Grimaldi con la Grecia, inaugurata a gennaio, nei primi tre mesi si sono contati 975 pezzi da/per Igoumenitsa e 2.680 da/per Patrasso.

In totale nel primo trimestre sono stati movimentati 17.873 trailer contro i 9.733 del 2013 (+83,6%). Positivo il risultato del traffico di nuove vetture che con 7.351 pezzi sbarcati nei primi tre mesi ha registrato un saldo positivo di 785 pezzi (+12%).

"Il traffico nel porto di Ravenna - ha sintetizzato il presidente di Ap, Galliano Di Marco - a marzo è cresciuto ancora grazie alle Autostrade del Mare, che hanno permesso di avere un saldo positivo del traffico 2013, e alla movimentazione delle rinfuse, che da sempre caratterizza questo scalo e nella quale il porto ravennate conferma la propria leadership. In generale però il dato relativo ai container dimostra che è necessario avviare il prima possibile i lavori di approfondimento previsti nel cosiddetto Progettone. Non si può più aspettare, se non al rischio di compromettere qualsiasi futuro sviluppo del nostro scalo". (ANSA).

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