L'industria nautica italiana colleziona primati: al primo posto delle classifiche mondiali per i superyacht con il 46% degli ordini mondiali, prima per i gommoni a chiglia rigida sopra i 7 metri e nella top ten dei 20 prodotti in cui l'export è cresciuto di più. "L'Industria nautica italiana, cioè la parte di produzione che comprende cantieri, accessori, motori marini, riparazioni, il cuore della filiera, è la prima d'Europa e la seconda al mondo dopo gli Usa e quest'anno ha visto crescere il fatturato globale del 10%, arrivando a 4,3 miliardi" sottolinea il primo, globale, primato Stefano Pagani Isnardi, responsabile Ufficio studi di Ucina Confindustria nautica che elabora l'annuario "La nautica in cifre", presentato al Salone Nautico. Poi c'è la leadership nei superyacht, che per il 94% sono venduti sui mercati esteri, a partire dagli Usa: "I cantieri italiani sono primi al mondo con 379 unità in costruzione, tutti ci invidiano il connubio fra stile, design eccellenza tecnica, affidabilità e bellezza è il mix che grazie anche all'artigianalità dei nostri cantieri, determina il successo - spiega Pagani Isnardi -. In più negli ultimi anni l'industria italiana dei superyacht che fino ai tempi d'oro era specializzata nella fascia dai 24 ai 35 metri, si è un po' reinventata e sta investendo molto per competere globalmente anche nella fascia dei mega ricchi, oltre i 60 metri, quella che sta crescendo di più al mondo e prima era solo appannaggio di Germania e Olanda".
L'Italia è prima al mondo anche sulla produzione di "imbarcazioni pneumatiche a chiglia rigida", cioè i gommoni, sopra i 7 metri, che al Salone Nautico di Genova hanno una rappresentanza nutrita e i cui primi mercati di esportazione sono Francia, Spagna e Paesi Bassi. Al di sotto di quella fascia i numeri uno sono invece i cinesi "anche perché barano, perché nelle classificazioni doganali mettono anche i giocattoli, i canotti gonfiabili per i bambini" dice Pagani Isnardi che nelle eccellenze mette anche gli accessori italiani della nautica. "Probabilmente siamo i secondi dopo gli Usa, anche se fare una classifica è molto complesso, perché i codici sono decine, ma al Mets di Amsterdam il padiglione italiano è il più grande di tutti quelli esteri e quasi 1,2 miliardi di fatturato globale. Circa metà della produzione va in Italia, quindi i cantieri italiani usano accessori italiani".
Ancora, la cantieristica nautica italiana è prima al mondo per saldo commerciale dei suoi prodotti, cioè la differenza fra esportazioni e importazioni, seguita da Paesi Bassi, Regno Unito e Germania. E ancora, le imbarcazioni da diporto e sportive sono nella top ten dei 20 prodotti in cui l'export è aumentato di più negli ultimi vent'anni con una crescita del 240,2%.
Numeri e statistiche raccontano così la leadership italiana nel settore, che cresce grazie alle esportazioni, ma a testimoniare che c'è una ripresa anche del mercato interno c'è un piccolo segnale: nel 2018 le immatricolazioni sono risalite sopra quota mille (sono state 1.015) per la prima volta dal 2012.
In collaborazione con:
SALONE NAUTICO di GENOVA 59° edizione – UCINA