(ANSA) - SERRA DE' CONTI (ANCONA), 25 NOV - Un tuffo nel
passato senza nostalgie, ma per non dimenticare le radici di una
cultura contadina che è ancora viva. E' questo l'obiettivo della
Festa della cicerchia di Serra de' Conti (Ancona), in programma
dal 28 al 30 novembre. Una festa che trasforma questo legume
povero nel simbolo della centralità della terra, in un momento
in cui sembra che il cibo quotidiano sia esclusivamente un
prodotto industriale.
Attorno alla cicerchia, diventata elemento di identità delle
terre del Verdicchio, è stata costruita una manifestazione che
fonde cultura del cibo, momenti di riflessione sulla
biodiversità nell'agroalimentare, gioiosa convivialità e sereno
benessere. Un'occasione propizia per conoscere Serra de' Conti,
con il suo centro storico di impianto duecentesco racchiuso da
una cinta muraria spezzata da dieci torrioni. Si potranno
visitare le antiche cantine, le grotte, le locande e le osterie,
che proporranno piatti a base di cicerchia e non solo: cento
ricette diverse fra zuppe, maltagliati, vincisgrassi,
passatelli, cresce di polenta, trippa alla canapina, scottiglia
di cinghiale, fave in potacchio, coratellina d'agnello,
stoccafisso e patate, guanciale di maiale saltato con aceto e
salvia, ciambellone, vino di visciola e tante altre.
La cicerchia, che per tanti secoli è stato elemento essenziale
della cultura alimentare delle Marche, si pianta a fine aprile e
si raccoglie in piena estate: un tempo, averla in dispensa
costituiva una garanzia per l'imminente inverno perché ha un
buon rapporto proteico, con pochi grassi e molti amidi.
In occasione della Festa si assegnerà il Premio per la
Biodiversità agroalimentare nelle Marche, giunto alla nona
edizione. Il premio è curato anche da Slow Food Marche, ed è
stato istituito per far conoscere chi sul territorio regionale
lavora quotidianamente per ridare centralità al cibo buono e
pulito, e sostiene i "saperi" e i "sapori" come elemento di
identità del territorio.