Non sarà un'eroina alla Disney, ma una figura archetipale che risorge dalle ceneri del male ispirata alla favola di Basile, La Cenerentola di Rossini (1817) che debutta il 12 ottobre al Teatro delle Muse di Ancona in una nuova produzione dell'omonima Fondazione per celebrare il 150/o anniversario della morte di Rossini. L'hanno annunciato oggi nel corso di un incontro stampa nel capoluogo dorico, la regista e scenografa italo-francese Francesca Lattuada, reduce dallo straordinario successo ottenuto in Francia dall'opera Le Ballet royal de la nuit di Isaac de Benserade, assieme al direttore artistico della stagione Vincenzo De Vivo e alla direttrice delle Muse Velia Papa.
Rifacendosi alla narrazione originaria di tradizione sarda e corsa in cui la protagonista uccide la madre per far sposare il padre ad un'altra donna (che si rivelerà peggiore della prima), Lattuada aprirà l'opera con la scena primordiale del sacrificio, immaginando una Cenerentola "eretica e rivoltosa, che sa maneggiare il coltello, manipola le sorelle rivali e costruisce da sola il suo destino di riscatto per il crimine commesso risorgendo come una fenice", ambientando il tutto in una cornice barocca e atemporale.
A questa visione che accomuna tutti i personaggi della vicenda, delineati ciascuno da un colore diverso come altrettanti archetipi, si affianca però una lettura di totale fedeltà filologica alla partitura, grazie alla collaborazione con l'Accademia Rossiniana 'Alberto Zedda' del Rossini Opera Festival, e a un cast di giovani interpreti formatisi direttamente o indirettamente a Pesaro, molti dei quali hanno cantato nel Barbiere di Siviglia presentato alle Muse lo scorso anno. A giustificare la regia dell'opera, scritta da Rossini su libretto di Jacopo Ferretti in una sola notte, liberando la trama da qualsiasi intervento magico, ci sarebbe - secondo il direttore d'orchestra Giuseppe Finzi - non solo la capacità della musica di Rossini di adattarsi grazie alla sua universalità alle più diverse situazioni, ma anche "quell'inquietante sequenza di note che annuncia l'entrata in scena della protagonista, che anche se non le identifica, suggerisce però diverse interpretazioni". A dare voce e corpo agli interpreti in scena saranno Martiniana Antonie (Angelina), Giorgia Paci (Clorinda), Adriana Di Paola (Tisbe), Pablo Ruiz (Don Magnifico), Pietro Adaini (Ramiro), Clemente Antonio Daliotti (Dandini), Daniele Antonangeli (Alidoro). Orchestra sinfonica Gioacchino Rossini, costumi Bruno Fatalot, luci Lucio Diana, Ensemble Vocale (in buca) diretto da Mirca Rosciani.
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