ANCONA - Robert Musil ha ambientato fra queste spiagge di ciottoli bianchi alcune pagine del 'Viaggio in paradiso', appendice del capolavoro incompiuto 'L'uomo senza qualità'. Jonathan Franzen, l'autore di 'Correzioni', appassionato birdwatcher, ha frequentato in incognito i sentieri del parco col suo binocolo, a 'caccia' di uccelli rari. C'è spazio anche per chi preferisce lanciarsi fra le vele colorate delle tavole da surf, fare immersioni o semplicemente sdraiarsi al sole delle Bandiere blu. Il Monte Conero e il suo Parco, che ad aprile festeggia 30 anni dall'istituzione, sono uno scrigno di natura, sport e arte in cui ciascuno può trovare un proprio personale motivo di interesse. Una costa alta, una fascia collinare interna, seimila ettari di area protetta che si snodano nei territori di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo. Il monte, alto 572 metri, con i suoi boschi e sentieri degrada fino al mare, con le calette di scogli e i sassi arrotondati dalle risacche. Le cave dismesse fanno del parco un 'libro' sulla storia geologica della zona, e il corbezzolo (Komaros) è il simbolo di un territorio dove sbocciano ancora l'euforbia arborescente, la violaciocca e il finocchio selvatico. Punto di migrazione di rapaci, ai più fortunati e pazienti il Conero offre a volte lo spettacolo di aironi in volo. Diciotto i sentieri da percorrere a piedi, da soli, accompagnati da guide, o in mountain bike. Nello scorcio più alto c'è la Chiesa di San Pietro con i resti del complesso monastico dell'anno Mille, mentre a valle, a Portonovo, è possibile visitare la piccola chiesa abbaziale di Santa Maria, uno dei più originali esempi di arte romanica dell'Adriatico. Italia Nostra la tiene aperta al pubblico gratuitamente, dal giovedì alla domenica pomeriggio. Se si pranza a Portonovo non si possono non assaggiare i 'moscioli' selvatici, un tipo di cozze che si trova solo qui, accompagnati dalla verdura del Conero, i 'paccasassi'. Sirolo, borgo medievale all'interno di una rocca fortificata a strapiombo sul mare, offre spiagge mozzafiato, Numana, antico porto piceno, spiagge larghe e ristoranti, e l'Antiquarium, che conserva il corredo della Tomba della Regina Picena, scoperta a Sirolo nel 1989. Con le sue oltre mille fibule e quasi 2 mila oggetti una delle tombe più ricche di tutto il Mediterraneo. Se si vuole approfondire la conoscenza della civiltà picena è d'obbligo una visita al Museo Archeologico nazionale delle Marche ad Ancona, mentre a Camerano c'è un interessante percorso ipogeo, adatto anche ai bambini.
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