(ANSA) - SAN MARINO, 21 DIC - "Lascio un Iss migliore di
quello che ho trovato sia nella struttura organizzativa interna
che nella reputazione che l'Iss ha attualmente al di fuori di
San Marino". Con queste parole Bianca Caruso si congeda dal suo
incarico di direttore generale dell'Iss (Istituto per la
sicurezza sociale).
Caruso lascia dopo dopo due anni, "in anticipo e purtroppo
unilateralmente", sottolinea. Prenderà il suo posto Andrea
Gualtieri, attuale direttore dell'Authority sanitaria.
L'ormai ex direttrice ricorda le problematiche che ha
affrontato nel corso del suo mandato come il fatto che "insieme
al direttore sanitario e amministrativo abbiamo dovuto
denunciare alla magistratura la pericolosità delle sale
operatorie il cui iter è durato più di 10 anni e che hanno anche
di recente dovuto subire ulteriori aggiustamenti con perdita di
sedute operatorie preziose alle riduzioni del tempi di attesa
chirurgici". C'è un aspetto che Caruso sostiene di aver
sottovalutato: "La pervasività della politica in ogni attività,
anche dell'Iss. Non solo la politica dei partiti, ma anche del
sindacato e di gruppi di potere che si sono consolidati nel
tempo. So di essere stata presa di mira anche come capro
espiatorio da una certa politica che non guarda i contenuti e il
curriculum ma solo il proprio tornaconto del momento. Mi
permetto di dare un consiglio a chi verrà dopo di me: pretendere
autonomia dalla politica, pur con la necessaria collaborazione e
il leale confronto".
Sulla questione vaccini Caruso ricorda che "la direzione Iss
e l'intero Comitato esecutivo hanno da tempo segnalato la
necessità di una più incisiva azione nel potenziamento delle
coperture vaccinali nella popolazione perché per alcune
patologie la copertura nella popolazione è scesa sotto la soglia
raccomandata dall'Oms". A livello di struttura erano e in parte
sono ancora presenti diversi problemi "strutturali" ma le
criticità dell'ospedale "non sono grandi e si possono affrontare
se tutti vi mettete in gioco insieme alla pari e non gli uni
contro gli altri. A beneficiarne saranno prima di tutto i
pazienti". (ANSA)