Si consolida la normativa sammarinese a proposito di trapianti di cellule umane grazie alla definizione del decreto delegato sull'attuazione delle direttive europee in materia di qualità e sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani". San Marino si allinea dunque all'Ue su una materia delicata come la qualità delle cellule destinate ad applicazioni sull'uomo.
Nel merito del decreto, sono escluse le donazioni di cellule riproduttive, di tessuti e cellule fetali e le cellule embrionali. Per questi si rimanda a fonti legislative superiori nonché ad un parere del Comitato di Bioetica per fissare linee guida in materia che consentano di regolamentare in futuro il settore della fecondazione in vitro e degli istituti per la riproduzione medicalmente assistita.
Sì invece a donazione, raccolta, controllo, conservazione di cellule adulte e di cellule emopoietiche, incluse le cellule del sangue del cordone ombelicale. A farsi garanti di tutto ciò saranno la Segreteria di Stato per la Sanità, l'Istituto per la Sicurezza Sociale e l'Authority Sanitaria. Quest'ultima in particolare sarà responsabile sia del rilascio delle autorizzazioni agli istituti dei tessuti per poter operare, oltre che di tutte le misure di vigilanza e controllo. In particolare riguardo alla sicurezza e alla qualità di tutte le fasi di approvvigionamento, lavorazione e conservazione, import ed export (garanzia di tracciabilità attraverso codice unico di identificazione) e soprattutto nella eventuale gestione degli eventi avversi. La donazione di tessuti e cellule è volontaria e gratuita.
"Questo provvedimento - ha detto il Segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni - realizza uno degli obiettivi previsti dal Piano Sanitario e Socio sanitario 2015-2017 approvato dal Consiglio Grande e Generale nel maggio 2015". (ANSA).