Manca un vero impegno da parte delle regioni coinvolte, sia a livello tecnico che finanziario, e senza la spinta "non sostenibile né auspicabile" della Commissione Ue, l'intero processo sarebbe ormai in fase di stallo. L'esecutivo comunitario non usa troppi giri di parole nella sezione dedicata alla Macroregione adriatico ionica (Eusair) contenuta nella prima relazione sullo stato di avanzamento delle quattro strategie macroregionali europee. "C'è una distanza importante fra, da un lato, gli impegni politici e dall'altro un seguito effettivo da parte delle amministrazioni nazionali", si legge nel report, "la Commissione è dovuta intervenire per compensare una persistente mancanza di risorse da parte dei Paesi partecipanti, ritardi nella designazione dei membri e poca partecipazione agli incontri del gruppo direttivo, per fare in modo che l'intero processo non entrasse in fase di stallo".
Per la Commissione europea, le risorse messe a disposizione a livello locale "rimangono in gran parte insufficienti" e le amministrazioni dovrebbero anche stare attente a usare le priorità su trasporti ed energia "per completare, non duplicare, le iniziative già prese in altri forum di cooperazione ad alto livello". Bruxelles chiede anche di "esplorare" "modalità pragmatiche per associare tutti i paesi dei Balcani occidentali al lavoro di Eusair". In Italia, Eusair comprende le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, e le provincie autonome di Bolzano e Trento.