(ANSA) - ANCONA, 4 LUG - "Da oggi si riparte con il lavoro
concreto sulla Macroregione Adriatico Ionica, uscendo dalla
propaganda. Lo facciamo confrontandoci con i tre 'no' che
caratterizzano la Mrai: no a fondi aggiuntivi, a una
legislazione specifica, a nuove strutture istituzionali, ma che
in realtà sarebbe stato meglio fossero dei sì almeno per le
risorse". Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Luca
Ceriscioli, parlando a un convegno organizzato dal Case-Centro
alti studi europei nella Facoltà di economia di Ancona.
"Per questo progetto - ha insistito -, se mettiamo insieme la
necessita' di ricostruire l'area geopolitica e quello che ci
raccontano i dati economici, sarebbe stato meglio poter mettere
sul piatto altre risorse per generare un percorso di
attuazione". "Con la Macroregione - ha aggiunto - dobbiamo
essere in grado di lavorare insieme a tutti i Paesi per
affrontare i bisogni dell'area, come quello della disoccupazione
con cui ci si deve confrontare, e per concorrere a creare
progetti concreti sui singoli pilastri, risposte economiche e
relazioni basate anche sui valori della solidarietà per ottenere
il meglio di quello che ognuno può dare. Occorre condividere
obiettivi comuni come può essere quello legato al potenziamento
del turismo, per lavorare su un marchio unico, un brand che
caratterizzi le due sponde dell'Adriatico e dello Ionio e faccia
riconoscere questa come un'area unica attrattiva e di
riferimento per il turismo sostenibile". E ancora, "e'
fondamentale per la Mrai il ruolo formativo della rete delle
Universita' e dell'informazione sulle opportunita' per la nostra
regione e per tutta l'area".
Per quanto riguarda la formazione, ha sottolineato il
professor Franco Sotte, "occorre investire in quella dei
dirigenti dell'area per creare figure in grado di promuovere
progetti e networking internazionale". Obiettivo, questo, da
perseguire anche con il nuovo master European integration in the
Adriatic-Ionian Macro-region. Ma la Macroregione, ha affermato
Fabio Pigliapoco, segretario generale dell'Iniziativa Adriatico
Ionica, "non puo' essere solo economia, fondi, progetti, ma deve
soprattutto essere la continuazione di quel discorso di
pacificazione, di rinascita e di rinnovamento delle società
civili del bacino dell'Adriatico e del Mediterraneo". Sulla
prima fase di attuazione del Piano d'azione e sulle idee
progettuali, ha annunciato Pigliapoco, si farà il punto a
ottobre a Zagabria, in Croazia. Per Marco Pacetti, presidente
del Case, "è ora di mettersi in moto, di convogliare
l'entusiasmo che c'è per la Mrai fra le istituzioni e i soggetti
economici sulla progettazione".