Equivale a un terzo del bilancio
dell'Unione europea; contribuisce a ridurre le disparità
regionali; affronta le grandi sfide globali, come i cambiamenti
climatici e le migrazioni. Si chiama "Politica di coesione", ma
significa, soprattutto, lavoro e nuove attività economiche
imprenditoriali. Per le Marche si concretizza con oltre 1,2
miliardi di euro, stanziati attraverso i Fondi Sociale Europeo
(lavoro), sviluppo regionale (investimenti), sviluppo rurale
(agricoltura), politica marittima (pesca). Grazie alla politica
di coesione, le Marche hanno anche avuto altri 400 milioni per
la ricostruzione delle aree terremotate. L'Europa guarda già
alla programmazione successiva al 2020, con lo scenario della
Brexit e le nuove strategie globali e le Marche volgiono
partecipare. Secondo l'assessore alle Politiche comunitarie
Manuela Bora, intervenuta ad un seminario organizzato con
l'Aiccre -. Sono le uniche risorse ormai disponibili e
spendibili". L'assessore ha anticipato un primo bilancio, al
2017, dei risultati conseguiti con la programmazione corrente
dei Por Fesr e Fse. Il primo fondo (sviluppo regionale) ha visto
approvati 856 progetti, con un impegno di risorse superiore a
138 milioni (23 già erogati). Il secondo (lavoro) ha avuto 1.662
progetti approvati, per oltre 45 milioni di euro (16 finora
assegnati).
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