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60 anni Ue, le sfide e le prospettive

60 anni Ue, le sfide e le prospettive

Euro e Brexit, convegno Univpm ad Ancona

ANCONA, 22 febbraio 2017, 18:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sessant'anni di Unione Europea, sfide e prospettive: è il tema di un convegno che si è tenuto alla facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche. Dopo i saluti del presidente del Centro alti studi europei (C.a.s.e.) Marco Pacetti, l'ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris, vice presidente del C.a.s.e., ha parlato degli scenari futuri: "Recuperare le ragioni per cui si è deciso di creare l'Europa. Oggi c'è insufficienza di idee, di proposte: l'idea europea è appannata". L'Europa è in grado di affrontare queste sfide? Per Ferraris, dopo il "1989 e il crollo del Muro, l'idea occidentale di un'Europa aveva vinto, ma da questo successo non ha saputo tirarne fuori il valore della libertà come valore principale".
    Carlo Curti Gialdino, professore ordinario di Diritto della Ue alla Sapienza-Università di Roma ha approfondito gli aspetti giuridico-istitituzionali della Brexit, mentre il professore emerito di Univpm Pietro Alessandrini ha tenuto una relazione dal titolo: 'Euro: passo più lungo della gamba?'. "Più o meno Europa? Certamente si ha bisogno di un'Europa diversa - ha esordito Alessandrini -. L'euro non è stata però un'idea imprudente, già insita implicitamente nei Trattati di Roma.
    L'euro è un club con forti barriere d'uscita, ma anche all'entrata". Alessandrini ha poi elencato le quattro ragioni per non uscire dall'euro: costi di uscita troppo alti, ci sarebbe una fuga dalla 'nuova lira', grave perdita di credibilità internazionale (in un paese con moneta debole aumenta il rischio di cambio), e un'uscita, infine, andrebbe contro la responsabilità storica come paese fondatore dell'Unione.
   

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