La cooperazione fra Ue e Cina
passa anche dal settore dell'assistenza sanitaria e magari
dall'integrazione delle migliori pratiche orientali tradizionali
con quelle occidentali moderne. A caccia di informazioni e nuove
sinergie è CHETCH, il progetto europeo guidato dall'Università
Politecnica delle Marche, partito a gennaio di quest'anno con
termine previsto per fine 2017. Lo studio che l'ateneo
marchigiano coordina conta su un budget di quasi settecentomila
euro, stanziati dal settimo programma quadro per la ricerca
della Commissione europea.
I ricercatori, non solo italiani ma anche belgi e spagnoli,
analizzano le diverse politiche a livello nazionale e locale,
per arrivare alle pratiche mediche e all'industria del settore.
In un approccio interdisciplinare, gli esperti in economia
analizzeranno il livello di integrazione raggiunto finora fra le
aziende europee e cinesi, ad esempio nel campo delle tecnologie
e nei prodotti farmaceutici. Il progetto si occuperà anche di
valutare l'impatto, dal punto di vista di costi e benefici, di
un'integrazione della medicina occidentale con le pratiche della
medicina tradizionale cinese e il team di esperti in medicina
andrà in cerca delle migliori pratiche tradizionali cinesi,
sviluppando anche un processo di riconoscimento e validazione
scientifica (www.chetch.eu). (ANSA)
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