Operazione "Hybris" della Tenenza
della Guardia di finanza di Camerino , che nell'ambito delle
attività di monitoraggio della ricostruzione post sisma 2016
hanno condotto una capillare attività di polizia giudiziaria,
con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata.
Le indagini, scaturite da un esposto del sindaco di un Comune
del Maceratese, hanno portato a individuare due dipendenti
dell'ente locale. Il modus operandi consisteva nell'emettere
determinazioni "in bianco", con oggetto generico, inesistente
oppure difforme dal contenuto della determinazione, procedendo
alla materiale scrittura in epoca successiva rispetto alla
formale presa in carico e protocollazione, aggirando in tal modo
i normali controlli.
Venivano così realizzati i presupposti documentali alla base
delle successive procedure d'appalto: molti lavori venivano
assegnati ai soliti soggetti economici senza il rispetto della
normativa di settore. Inoltre, in alcuni casi è stato rilevato
che l'importo delle varianti in corso d'opera, avallate sempre
con lo stesso sistema, coincideva con il ribasso praticato
dalla ditta aggiudicataria. In questo modo i funzionari, oltre a
evitare i controlli basati sull'impegno di spesa, avrebbero
gestito le risorse pubbliche a propria totale discrezione. Gli
investigatori hanno scoperto irregolarità nell'assegnazione di
58 appalti, per un ammontare complessivo di oltre due milioni
di euro. Tra questi una ventina, per un valore complessivo di
circa 650mila euro, riguardano opere legate al post-sisma, quali
puntellamenti, demolizioni, ripristini e delocalizzazioni di
attività produttive. Sono emerse anche condotte di peculato, con
somme destinate a privati per il sisma del 1997, per oltre 6.000
euro, utilizzate per scopi diversi, e anche condotte corruttive
che hanno coinvolto uno dei due dipendenti pubblici, accusato di
avere ricevuto 5.000 euro per favorire una ditta. Il gup, su
richiesta della Procura di Macerata, ha disposto il rinvio a
giudizio dei due indagati, che dovranno rispondere anche di
danno erariale per oltre 300mila euro, segnalato alla Procura
Regionale della Corte dei Conti di Ancona.
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