E' stato riaperto il transito
sull'itinerario stradale Norcia-Arquata del Tronto senza alcuna
limitazione di orario a tutte le autovetture e ai veicoli fino a
3,5 tonnellate, grazie all'avanzamento dei lavori di ripristino
post-sisma in corso da parte dell'Anas.
Il collegamento era rimasto interdetto a causa dei gravi danni
causati dalle scosse sismiche registrate tra agosto 2016 e
gennaio 2017 sulla strada statale 685 "delle Tre Valli Umbre" e
sulla viabilità provinciale sottostante.
"La riapertura di questo importante collegamento - ha affermato
l'amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini - è il
risultato della fattiva collaborazione di tutti gli enti e le
amministrazioni coinvolte nel tavolo tecnico coordinato dalle
prefetture di Ascoli e Perugia".
"Questo traguardo - ha osservato ancora - raggiunto nei tempi
previsti grazie al costante impegno di Anas e delle sue imprese
esecutrici per il ripristino della viabilità nel cratere, segna
un importante passo in avanti verso il ritorno alla normalità di
un territorio tra i più colpiti dal sisma".
In particolare - ricorda una nota dell'Anas - il terremoto ha
compromesso dieci gallerie e otto viadotti, oltre a causare
l'instabilità geologica dei versanti con conseguente caduta
massi diffusa lungo i tracciati.
Da aprile 2018 il transito sull'itinerario era consentito in
fasce orarie utilizzando la galleria "San Benedetto" -
completamente ristrutturata - e le strade provinciali 129
"Trisungo di Arquata-Tufo" e 64 "Nursina", anch'esse oggetto di
interventi di messa in sicurezza per un investimento di 27
milioni di euro.
Al contempo proseguono anche i complessi interventi per il
ripristino strutturale dei viadotti e delle gallerie della
strada statale 685 "delle Tre Valli Umbre", per un investimento
di oltre 60 milioni di euro.
Complessivamente la direttrice SS685 "delle Tre Valli Umbre"
(Spoleto-Norcia-Arquata del Tronto) è interessata da 31
interventi post-sisma, per un investimento di circa 96 milioni
di euro, che riguardano sia il ripristino e il consolidamento
delle opere stradali lesionate, sia la sistemazione dei versanti
montuosi instabili e la costruzione di opere di protezione dalla
caduta massi.
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