La sparatoria messa in atto da
Luca Traini, che il 3 febbraio scorso prese a colpi di pistola
migranti di colore, ferendone sei, mentre girava in auto per le
vie di Macerata, era "un gesto organizzato compiuto da una
persona capace di intendere e di volere". Lo ha ribadito lo
psichiatra Massimo Picozzi, durante l'udienza di oggi del
processo in Corte d'assise a Macerata. Picozzi, nominato dai
giudici, ha parlato per circa due ore, rispondendo soprattutto
alle domande del difensore di Traini, l'avv. Giancarlo
Giulianelli, che in apertura di udienza si è visto respingere
dalla Corte un'eccezione di nullità della perizia. Il legale ha
fatto presente che il servizio penitenziario di Piacenza, dove
Traini, è stato in osservazione e cura per trenta giorni durante
l'estate, ha svolto una relazione concludendo che il 29enne
presenta disturbi della personalità ed è emotivamente instabile.
Una conclusione simile a quella della perizia di parte eseguita
su incarico della difesa, dallo psichiatra Giovanni Camerini.
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