(ANSA) - FERMO, 7 DIC - Emmanuel Chidi Nnamdi ''è stato
ucciso in modo preterintenzionale da Amedeo Mancini e a
innescare la dinamica degli eventi è stato un atto di razzismo:
Emmanuel è stato vittima della violenza razzista. La sentenza
della Cassazione chiarisce che non vi fu alcuna 'legittima
difesa' da parte di Mancini, e toglie ogni legittimità ad un
anno di tentativi di mistificazione dei fatti, di minimizzazione
dell'accaduto e denigrazione del migrante''. Così il Comitato 5
luglio di Fermo e il Coordinamento per l'accoglienza commentano
la costituzione in carcere dell'ultrà, condannato in via
definitiva a 4 anni per la morte del richiedente asilo
nigeriano, che aveva reagito agli insulti rivolti da Mancini
alla moglie Chinyere, apostrofata per strada con l'epiteto di
''scimmia''. Anche se il caso giudiziario si è chiuso, conclude
la nota, ''resta terribilmente aperta una ferita che Fermo deve
saper guardare, per evitare che fatti simili possano
ripetersi''.