Per l'accusa di millantato credito,
il gip di Ancona Carlo Cimini ha convalidato l'arresto di Gianni
Barca, maresciallo dei carabinieri in servizio a Roma presso la
presidenza del Consiglio dei Ministri. Il militare, ex
comandante della Stazione di Brecce Bianche ad Ancona, è stato
posto agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa, avrebbe
chiesto una mazzetta da 2 mila euro all'imprenditore Luigi
Catalano, indagato con altre sette persone in un procedimento
per presunti appalti pilotati all'Asur, per intercedere nel
processo a suo favore. Promesse senza fondamento per le quali
l'8 giugno scorso il maresciallo è stato arrestato in flagranza
proprio dai carabinieri di Brecce Bianche. Oggi si è tenuta
l'udienza di convalida, al termine della quale il gip ha
convalidato la misura restrittiva per il militare difeso
dall'avv. Gianni Marasca, applicandogli i domiciliari. Si
tratta, secondo la difesa, di una vicenda complessa per molti
aspetti ancora da chiarire.
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