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Rigopiano: H2o, in 4 foto prova valanghe recenti

C'è esposto. Inchiesta prosegue, domani pm incontra stampa

(di Stefano Buda) (ANSA) - PESCARA, 26 GEN - Prosegue l'inchiesta aperta contro ignoti dalla Procura di Pescara, per disastro colposo e omicidio plurimo colposo, in merito al disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga il 18 gennaio scorso, con 29 morti e 11 sopravvissuti. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e dal pm Andrea Papalia, stanno continuando ad ascoltare persone informate dei fatti e ad acquisire materiale documentale. Più i risultati delle autopsie.
    Intanto spuntano immagini che documenterebbero valanghe avvenute in epoca recente. Quattro foto che il Forum H2o ha allegato all'esposto inviato alla Procura di Pescara e che potrebbero fornire ulteriori spunti investigativi. In particolare, l'area sul versante sinistro del canalone sovrastante Rigopiano, negli scatti del 1945 e del 1954, presentano una grande area in larga parte denudata e con pochi arbusti. Nelle immagini successive, risalenti al 1975 e al 1985, si nota una copertura boschiva progressivamente più fitta.
    Secondo il Forum H2o, potrebbe trattarsi della "naturale evoluzione della vegetazione dopo un evento gravitativo", in linea con quanto affermato dal geologo Gian Gabriele Ori, che ha ipotizzato il verificarsi di una valanga in quella zona nel 1936. Nell'esposto, inoltre, si torna a rimarcare la mancata applicazione della Legge Regionale 47 del 1992, che prevedeva la redazione di una mappa del rischio potenziale da valanghe in Abruzzo. La giunta regionale abruzzese nel 2014 approvò poi il Catasto delle Valanghe, con una delibera che contestualmente dava mandato al Servizio Prevenzione dei Rischi di porre in essere le necessarie attività finalizzate alla "realizzazione e successiva divulgazione della carta di localizzazione dei pericoli da valanga". Anche in questo caso, però - come rimarca il Forum H2o - la delibera rimase inosservata.
    La documentazione inviata in Procura, infine, segnala una serie di presunte incongruenze procedurali relative alla variante urbanistica e al permesso di costruzione rilasciato dal Comune di Farindola, in merito alla richiesta di ampliamento e costruzione di un centro benessere all'interno del perimetro dell'hotel. Il Forum H2o, in particolare, pone una serie di dubbi sulla compatibilità tra quanto emerge dalle mappe geomorfologiche della Regione Abruzzo del 1991 e del 2007, dalle quali "si evince in maniera inequivocabile l'esistenza di conoidi di deiezione alla foce del canalone, con accumuli di detriti di vari metri di spessore su cui è stato costruito l'Hotel Rigopiano", e le risultanze della Relazione geologica che dovrebbe avere accompagnato le autorizzazioni, sulla base di quanto prescritto dal decreto dell'11 marzo 1988, "per le aree dichiarate sismiche o soggette a vincoli particolari".
    Sul fronte inchiesta, il procuratore aggiunto Tedeschini incontra nuovamente la stampa a Pescara alle 15 di domani. Tre i filoni principali dell'indagine: l'isolamento dell' hotel, con le strade bloccate dalla neve e i ritardi nell'invio dei soccorsi; la vicenda riguardante l'iter per la realizzazione e l'ampliamento della struttura, che comprende gli interrogativi relativi alla sicurezza della zona in cui è stato edificato l'albergo; l'allerta valanghe ignorata, nonostante fin dal giorno prima del disastro Meteomont avesse innalzato il livello di rischio a quota 4, in una scala da 0 a 5. (ANSA).
   

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