"Diffidate da chi racconta
la favoletta che il Comune di Ascoli Piceno sta impegnando
troppo tempo per verificare l'idoneità statica dello stadio Del
Duca. È una bugia con cui qualcuno ha distratto l'attenzione dei
tifosi dal vero problema e cioè che, essendo lo stadio privo
delle necessarie certificazioni di agibilità a causa del sisma,
bisognava trovare una sede alternativa per disputare la gara. Io
con la mia ordinanza ho evitato che l'Ascoli perdesse la partita
a tavolino". Così il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, spiega
la firma posta stamattina all'ordinanza con cui autorizza la
disputa a porte chiuse di Ascoli-Perugia in programma domani
alle 15 in uno stadio ancora oggetto di prove di carico per
verificare l'agibilita' dopo i recenti terremoti.
Evidente la polemica coi dirigenti dell'Ascoli, non citati
espressamente. "Mi sono preso questa responsabilità, piuttosto
gravosa e non priva di rischi - sottolinea Castelli - per un
solo motivo e cioè per evitare che l'Ascoli Picchio, visto
l'infruttuoso tentativo della società di trovare una sede
alternativa (o di invertire il turno col Perugia ndr), perdesse
la partita a tavolino e fosse ulteriormente punita con ulteriori
punti di penalità" aggiunge il primo cittadino, secondo il quale
"altri chiacchierano e strumentalizzano, mentre io davanti alle
difficoltà non scappo, anzi sono e resto fiero di prendermi una
responsabilità per la mia squadra e per la mia città".
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