"Nessun inganno, nessuna frode, ma
solo una pasta di qualità prodotta come tante altre nelle
Marche". E' il commento dell'ufficio legale della B. & G.
Alimentare alla notizia della conclusione di un'inchiesta della
Procura di Macerata, dopo i controlli del Corpo Forestale dello
Stato, che hanno accertato che della pasca fresca era stata
realizzata con grano canadese e messicano. "Ci riserviamo quindi
di parlare con la Procura della Repubblica che procede per i
doverosi approfondimenti - si legge in una nota - ma intanto ci
preme informare i consumatori che negli accertamenti effettuati
a seguito dell'indagine condotta dalla Stazione Forestale del
Conero e dalla Sezione della Polizia Giudiziaria presso il
Tribunale di Macerata è risultato come: 'non sia stato rilevato
nessun illecito per quanto riguarda la qualità e la salubrità
delle materie prime e dei prodotti dell'Azienda'". Inoltre "per
quanto concerne l'asserita comunicazione ingannevole attraverso
il marchio Pasta del Conero è fondamentale portare a conoscenza
dei lettori di come l'Asur Marche, con Ordinanza n. 17 del 2016
abbia ordinato l'archiviazione del procedimento iniziato nei
confronti della B. &.G. Alimentare relativamente all'uso del
marchio Pasta del Conero non ritenendolo ingannevole, con la
motivazione che testualmente si riporta (…) "Visto il parere
espresso dalla Commissione istituita con Determina n. 165 del
2012 dal Direttore Generale dell'Asur che anche a seguito
dell'intervenuta audizione del 25 settembre 2015 ha accolto gli
scritti difensivi ritenendo che diversa è la funzione del
marchio rispetto all'etichetta. La normativa prevede invece che
le specifiche informazioni, come il luogo di produzione debba
essere indicato nell'etichetta". Quindi - sottolinea l'ufficio
legale - "nessun inganno, nessuna frode ma solo una pasta di
alta qualità prodotta, come tante altre, nel nostro territorio".
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