"Il carnevale di
Dario Fo a Fano è stato un carnevale che ha cambiato il modo di
fare e vivere il carnevale in Italia e nel mondo". Parola di
Alberto Berardi, che in qualità di presidente dell'Ente
Manifestazioni fanese si batté più di tutti per portare il
premio Nobel nella città marchigiana nel 2003 quale ideatore,
autore, interprete del carnevale. "Quell'anno il carnevale di
Fano raggiunse l'acme – ricorda Berardi – con l'affidamento
della direzione artistica a Dario Fo. Chi avrebbe potuto meglio
del Premio Nobel per la letteratura, profondo conoscitore delle
feste e delle tradizioni popolari, autore e interprete di opere
memorabili tradotte e rappresentate in tutto il mondo, regista,
scenografo, costumista e grande animatore, realizzare un
carnevale che senza dimenticare nulla del grande passato lo
rendesse gradito ai grandi e ai piccini, ai colti ed agli
ignoranti, ai lavoratori ed alla borghesia? Non era una sfida da
accettare a cuor leggero - aggiunge - perché sul carnevale di
Fano si sarebbero accesi tanti riflettori, come poi accadde, che
fino al giorno prima erano rimasti spenti, le insufficienze e le
disfunzioni tradizionali sarebbero apparse intollerabili, la
comunità nazionale avrebbe espresso un giudizio inappellabile,
positivo o negativo che fosse, il Premio Nobel avrebbe quindi
messo in gioco il suo nome legandolo ad una città e ad una
comunità che conosceva poco". Secondo Berardi, "Dario Fo ridiede
voce a tutti i bambini (non è Fano città dei bambini?),
realizzando un carnevale diverso che mescolò la gioia dei
piccoli con il pensiero dei grandi, caratterizzando il giovedì
grasso e il martedì grasso. Come dire, l'arte grande della
rappresentazione diffusa nei luoghi simbolo della città che,
facendo ridere, castiga i costumi. Fu un carnevale che riuscì a
coniugare teatro, arte figurativa (senza dimenticare gli
stupendi arazzi realizzati dalle scuole fanesi), musica,
letteratura e perfino acrobazia aerea. Che coinvolse attivamente
centinaia di persone in uno sforzo creativo collettivo senza
precedenti e le solite migliaia e migliaia di spettatori. Un
carnevale che non potrà mai essere catalogato ed archiviato
sotto la voce: effimero". L'attrazione reciproca fu talmente
grande che anche l'anno dopo, il 2004, Dario Fo ritornò al
carnevale di Fano, questa volta gratis.
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