Quando uccise a colpi di pistola i
genitori dell'ormai ex fidanzata 17enne ad Ancona, Antonio
Tagliata, 19 anni, aveva una capacità d'intendere e di volere
"gravemente scemata" a causa di un disturbo pervasivo dello
sviluppo di cui soffre fin dall'infanzia. E' il risultato della
perizia eseguita dallo psichiatra bolognese Vittorio Melega che
oggi ha illustrato le conclusioni al gip Antonella Marrone.
Sebbene il ragazzo sia imputabile (la capacità non è totalmente
scemata), il perito ha riscontrato in lui una seminfermità
mentale che inciderà poi sulla determinazione della pena. E,
sempre secondo il perito, il giovane è socialmente pericoloso.
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