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Bancarotta,arrestato imprenditore a Fano

bancarotta da 6 mln euro 

Bancarotta,arrestato imprenditore a Fano

E' Stefano Cordella, denunciate altre 16 persone

FANO (PESARO URBINO), 25 maggio 2016, 11:17

Redazione ANSA

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Bancarotta fraudolenta: la Guardia di Finanza di Pesaro arresta un imprenditore fanese - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bancarotta fraudolenta: la Guardia di Finanza di Pesaro arresta un imprenditore fanese - RIPRODUZIONE RISERVATA
Bancarotta fraudolenta: la Guardia di Finanza di Pesaro arresta un imprenditore fanese - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un noto imprenditore di Fano, Stefano Cordella, 48 anni, è stato arrestato da agenti della Guardia di finanza su ordine del Gip con l'accusa di una bancarotta fraudolenta da 6 milioni di euro. A Cordella farebbero capo 18 società di pubblicità, call center, ristorazione e gestione di spiagge in Fano e Senigallia, anche se non sempre il suo nome compare nelle compagini societarie. Due di queste aziende sono fallite. 16 le persone denunciate, 20 le perquisizioni eseguite dalle Fiamme gialle.

Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Pesaro e condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf, sono partite nel 2015 dalle vicende di due società di pubblicità che si occupavano anche della vendita a importanti società di servizi per la fornitura di energia elettrica, gas, telefonia di liste di nominativi da contattare tramite call center. Le due aziende sono state dichiarate fallite nel luglio 2013 dal Tribunale di Milano e nel luglio 2015 dal Tribunale Pesaro. Dall'esame delle procedure fallimentari è emerso che Cordella era di fatto l'amministratore delle due società (anche se non figurava), e gestiva la contabilità e i rapporti con le banche. Secondo l'accusa avrebbe nascosto alla curatela la contabilità delle due aziende e fatto continui prelievi di denaro dai conti correnti, per un totale di oltre 6,3 milioni di euro nell'arco di tre anni. Controllando la contabilità di 18 società tutte riconducibili a vario titolo sempre all'imprenditore fanese, i finanzieri hanno scoperto che i prelievi di denaro erano stati dirottati in gran parte su conti correnti personali dell' arrestato, e gli garantivano un tenore di vita molto elevato: case in famose località turistiche, frequentazione di ristoranti di lusso, la residenza in uno dei più bei palazzi storici del centro di Fano.
   

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