"Il sindaco di Ascoli Piceno Guido
Castelli sapeva fin dall'inizio che la definizione dell'area di
crisi complessa non prevede immediatamente risorse nazionali
stanziate ad hoc". Lo precisa in una nota la vice presidente
della Regione Anna Casini. "Il decreto, essendo una
dichiarazione - spiega - non può prevedere finanziamenti i quali
verranno stabiliti nel piano Prri e saranno inseriti
nell'Accordo di programma attraverso le agevolazioni previste
dalla legislazione nazionale, che sono agevolazioni importanti e
convenienti per chi vuole investire in quell'area". "Appena
avviate le procedure per l'area di crisi complessa per il Piceno
si era subito chiarita la questione relativa alle risorse (e
Castelli lo sapeva bene) - prosegue la Casini - la definizione
di area complessa non comporta in sé l'immediato stanziamento
delle risorse. La cosa vergognosa nel comportamento di Castelli
- incalza - è togliere entusiasmo che non è illusione, ma fatti
concreti per il territorio piceno, che dovrà avere le capacità
di utilizzare questa opportunità insieme agli 8 milioni e mezzo
stanziati per le aree interne e i 17 e mezzo della la mis.3 del
Fesr". "Strumentalizzare una cosa così ben nota - conclude - non
è agire serio e creare una situazione di allarme quando ci sono
tutte le possibilità per lavorare alla reindustrializzazione del
Piceno significa avere poca lungimiranza".
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