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Banche, ok Cdm a decreto per salvataggi

Nuova banca Marche

Banche, ok Cdm a decreto per salvataggi

Continuità ad attività creditizia e tutela piena correntisti

ROMA, 22 novembre 2015, 19:50

Redazione ANSA

ANSACheck

Banche: Nicastro, non c 'era soluzione migliore - RIPRODUZIONE RISERVATA

Banche: Nicastro, non c 'era soluzione migliore - RIPRODUZIONE RISERVATA
Banche: Nicastro, non c 'era soluzione migliore - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Comprendiamo lo stato d'animo" dei titolari di obbligazioni subordinate che hanno perso il loro investimento nel salvataggio delle banche commissariate. "Sono clienti importanti delle Nuove Banche. Ci muoviamo tra tonnellate di vincoli anche UE ma saremo loro vicini". Così Roberto Nicastro, presidente delle 'good bank': "siamo sensibili alla sorpresa e al disagio".  La Ue vieta "che si possano mettere in campo misure compensative, ma questo non mi impedisce di venire incontro alle esigenze di ogni singolo cliente". Così Luciano Goffi, Ad di Nuova Banca Marche, sull'ipotesi di eventuali misure compensative dell'istituto nei confronti di ex azionisti e obbligazionisti subordinati della vecchia BM. ''Capisco la loro rabbia,ma non abbandonino la banca''.

Ultimatum dei piccoli azionisti ai vertici della Nuova Banca Marche spa e alle autorità che hanno portato a compimento il salvataggio dell'istituto di credito "azzerando il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate".Le Associazioni degli Azionisti Privati di BM e degli azionisti-dipendenti "Dipendiamo BM", alla presenza dell'Unione nazionale dei consumatori, hanno annunciato di essere pronti a qualunque tipo di azione giudiziaria, penale e civile, compresa una class action.

I sindacati aziendali hanno scritto una lettera ai vertici di Nuova Banca Marche per segnalare "le difficoltà che il personale, in primis quello a diretto contatto con il pubblico, sta incontrando nelle relazioni con la clientela e, soprattutto, con i clienti detentori di azioni e obbligazioni subordinate". Una situazione agli sportelli "davvero critica", secondo i rappresentanti dei lavoratori: "i clienti si sentono traditi e chiamano direttamente i dipendenti a rispondere delle conseguenze del decreto. Ciò sta dando luogo nel territorio ad un peggioramento delle relazioni con la clientela ed espone i lavoratori a rischi anche personali".

Intanto il Codancos annuncia una iniziativa risarcitoria in favore di azionisti e obbligazionisti di Bm, mentre il sen. di Fi Remigio Ceroni chiede al Parlamento di ''azzerare'' il salvataggio delle 4 banche in crisi così come promosso da Governo e Bankitalia e riprendere in mano l'operazione con il Fondo interbancario di tutela. Il consigliere regionale di Ap Mirco Carloni chiede alla Regione di istituire ''un Fondo di solidarietà a favore dei cittadini marchigiani che hanno visto azzerare i loro risparmi in conseguenza delle decisioni assunte su Banca Marche". 

La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, azionista di Banca Marche, "ritiene doveroso, a tutela del valore dei propri investimenti, formulare ogni più ampia riserva di esercizio di tutte le prerogative consentitole dalla legge". La fondazione jesina con l'operazione di salvataggio ha visto azzerata la sua partecipazione azionaria nella good bank Nuova Banca delle Marche spa, con una perdita netta di oltre 48 milioni di euro per le 137.369.354 azioni in portafoglio e di 15 milioni di euro di obbligazioni subordinate. 

E' Luciano Goffi, già direttore generale di Banca Marche, il nuovo amministratore delegato della ''Nuova Banca Marche'', una delle 4 banche ripulite dai crediti deterioriati e nate a seguito del piano di salvataggio e risoluzione approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L'Ad è stato designato da Bankitalia. Il presidente di ''Nuova Banca Marche'' e degli altri 3 istituti è Roberto Nicastro, ex Dg di Unicredit.  ''Nasce la Good Bank Nuova Banca delle Marche. La nostra banca dispone di un capitale fresco di 1.041 milioni di euro, l'indicatore Core Tier 1 sta al 9% e siamo dotati a questo punto di ingente nuova liquidità''. E' quanto si legge in una nota pubblicata sul sito istituzionale di Banca Marche. 

L'operazione di salvataggio di Banca Marche, dice il sito, ''non è costata nulla ai contribuenti italiani, e anche questo è un fatto molto importante se pensiamo a quanto hanno pesato all'estero i salvataggi bancari sulle tasche dei cittadini. In questo caso il ruolo ampiamente maggioritario è stato sostenuto dal complesso del sistema bancario che è intervenuto prontamente''. ''La protezione dei depositanti e dei detentori di obbligazioni senior - continua la nota - ha poi richiesto da parte dell'Autorità di Risoluzione sacrifici agli azionisti ed ai possessori di obbligazioni subordinate della 'vecchia' banca, dei quali ben comprendiamo il rammarico. Ci pare sia stata però una scelta senza alternative, che ha evitato di mettere a repentaglio tutti i depositanti e in ultima analisi di danneggiare gravemente lo stesso tessuto economico dei nostri territori''.

Piccoli azionisti, ''Per noi un massacro'' - "Ci attendevamo una svalutazione molto pesante del titolo ma non il completo azzeramento delle azioni. E' un atto da incoscienti, hanno firmato la condanna a morte della banca: da oggi come pensano di trattenere nella nuova Good bank i depositi di tanti risparmiatori che oltre ad essere azionisti sono anche correntisti?". Parole di Bruno Stronati, presidente dell'Associazione di piccoli azionisti che nei mesi scorsi con Unione Consumatori ha lanciato una class action di 1.100 persone contro gli ex amministratori ritenuti responsabili del dissesto di Banca Marche. ''Ci hanno raccontato favole, ci hanno convinti a comprare azioni per avere prestiti e operazioni agevolate. Pensavamo di non rischiare nulla, il titolo non era quotato in borsa e molti hanno pensato di impiegare i loro risparmi in BM anche con l'ultimo aumento di capitale del 2012 - continua Stronati -. Ma quale salvataggio... oggi ha perduto il territorio".

Si stima una perdita di oltre 500 milioni di euro solo per quanto riguarda le tre Fondazioni ex proprietarie - Macerata, Pesaro e Jesi - dove in queste ore si susseguono riunioni ed incontri per valutare le conseguenze del salvataggio sull'operatività futura. L'impatto è particolarmente pesante per la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che vede impegnato oltre l'80% del suo capitale in BM da oggi in liquidazione coatta amministrativa: si stima una perdita, dal 2012 ad oggi, di oltre 90 milioni di euro tra azioni e 15 mln di prestito obbligazionario subordinate Upper Tier II Banca delle Marche, sottoscritto nell'estate 2013. 'Bruciati' anche i 10 mln di euro delle subordinate sottoscritte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che fu chiamata a risollevare i requisiti patrimoniali di Banca Marche pochi mesi prima del commissariamento. Sul fronte delle azioni, Pesaro ha perso oltre 200 milioni di euro. Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata sono 200 i milioni di euro in azioni volatilizzatisi in questi anni.

Via libera del consiglio dei ministri al decreto legge per il salvataggio di CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell'Etruria e CariChieti. Il provvedimento, spiega la nota del Cdm, consente di dare continuità all'attività creditizia - e ai rapporti di lavoro - tutelando pienamente i correntisti. Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri per il salvataggio delle 4 banche commissariate "non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione", si legge nella nota del cdm. Inoltre, "i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail in".

Via libera ufficiale dalla Commissione Ue al salvataggio delle 4 banche italiane. Il fondo di risoluzione erogherà 3,6 miliardi alle banche ponte, per capitalizzarle e per coprire la differenza negativa fra gli attivi trasferiti e le passività. L'operazione sarà finanziata dai contributi delle banche al fondo. Inoltre nasce un'unica bad bank per i crediti deteriorati dei 4 istituti di credito.

Si chiamano "Nuova Cariferrara", "Nuova Banca Etruria", "Nuova Banca Marche" e "Nuova Carichieti" le 4 banche ripulite dai crediti deterioriati che nascono a seguito del piano di salvataggio e risoluzione approvato oggi secondo quanto informa la Banca d'Italia.

Nasce una unica bad bank dove confluiscono le sofferenze delle 4 banche che subiranno una massiccia svalutazione da 8,5 a 1,5 miliardi di euro in modo da agevolarne presto la vendita sul mercato. Lo prevede il piano approvato oggi secondo quanto rende noto la Banca d'Italia. I crediti "saranno venduti a specialisti nel recupero crediti o gestiti direttamente per recuperarli al meglio".

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