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Alluvione Costa Azzurra, 560 pellegrini Unitalsi Marche

Vettura barellata con 27 malati

"Questo viaggio è un'esperienza da ricordare. Sono rimasto colpito soprattutto dalla calma e dalla pazienza, che non è rassegnazione, con cui i malati hanno affrontato i disagi della sosta forzata. Ci hanno dato un insegnamento. Alcuni volontari non sono stati così bravi...". Lo dice il presidente dell'Unitalsi Marche Giuseppe Pierantozzi, mentre il treno bianco marchigiano raggiunge la sua ultima stazione, quella di San Benedetto del Tronto. Il convoglio con 560 pellegrini a bordo, tra malati (27 in barella) e volontari, provenienti da Lourdes, è rimasto bloccato per circa 18 ore prima della stazione di Cannes dall'alluvione che ha devastato la Costa Azzurra. Il treno (14 vagoni) ha raggiunto le Marche dopo un viaggio durato in tutto circa 24 ore, compresi i ritardi in Italia.  "Il convoglio ha accumulato circa 4 ore di ritardo. Ho anche protestato con le Fs" ha detto Pierantozzi. "Abbiamo ricevuto tante testimonianze di solidarietà - racconta ad Ancona un uomo dai capelli grigi -, grazie, grazie...". A San Benedetto del Tronto, i malati e i pellegrini hanno trovato ad accoglierli la Protezione civile, che ha portato cornetti, caffè, latte, e il sindaco Giovanni Gaspari.


Fermi ore e ore a causa dell'alluvione che ha colpito il Sud della Francia: 2.500 pellegrini italiani provenienti dal Santuario di Lourdes sono stati bloccati dal maltempo per più di un'intera giornata. Erano su cinque "treni bianchi" dell'Unitalsi e tra loro molti i disabili e i malati. Si tratta di vetture super-attrezzate e autonome ma l'attesa che si è protratta per ore ha destato qualche preoccupazione. Diretti in regioni diverse d'Italia sono stati colti dalla pioggia eccezionale in località diverse: Tolone, Marsiglia e Cannes. Per un treno, quello fermo a Marsiglia, la situazione si sblocca intorno a mezzogiorno, poi via via anche gli altri quattro convogli hanno ripreso la via del ritorno verso l'Italia. I pellegrini che avevano visitato il santuario mariano più famoso di Francia (e del mondo) arrivavano da quasi tutta Italia, in particolare da Marche, Sicilia, Calabria, Emilia Romagna, Piemonte Basilicata e Puglia.

A fine giornata tira un sospiro di sollievo Salvatore Pagliuca, presidente dell'Unitalsi, l'associazione che si occupa dei pellegrinaggi delle persone malate o disabili. "Adesso che tutti i nostri treni stanno completando il loro viaggio di ritorno per concludere il pellegrinaggio a Lourdes voglio ringraziare i nostri soci, gli ammalati, disabili e tutti i volontari per la pazienza e la tranquillità con cui hanno affrontato le lunghe ore di attesa per far fronte all'emergenza". L'associazione si era già mobilitata per portare generi di conforto ai pellegrini bloccati attraverso auto e pulmini. Ad avventura conclusa, Pagliuca ringrazia la Protezione Civile, le ferrovie francesi, Trenitalia, la Croce Rossa, e "in modo particolare i responsabili dell'Unitalsi a bordo dei treni, per come hanno saputo gestire l'emergenza, con la calma, la serenità e l'esperienza".

Per le oltre 20 ore di attesa i passeggeri a bordo dei cinque treni bloccati hanno infatti ricevuto costante assistenza sia dai volontari sul treno che da quelli giunti alle stazioni. In alcuni casi per stemperare paure e tensioni i volontari hanno improvvisato anche momenti d'animazione. Nessuno ha avuto problemi ma la preoccupazione chiaramente saliva col trascorrere delle ore. I momenti più difficili a Tolone, quando le autorità francesi stavano decidendo di far scendere dai treni i passeggeri per ospitarli negli alberghi. Una soluzione che preoccupava molto "perché a bordo abbiamo malati anche gravi, tra cui alcuni dializzati", aveva spiegato dall'Unitalsi. Sui treni l'assistenza ai malati, grazie alla presenza anche di medici e infermieri, è rodata; ma una volta scesi la situazione poteva complicarsi. Poi il via libera a ripartire ha risolto l'impasse.

Non è la prima volta che i "treni bianchi" dell'Unitalsi verso o da Lourdes rimangono bloccati: lo scorso anno, furono 600 i pellegrini, compresi 200 malati, a rimanere per ore alla stazione di Ventimiglia per lo sciopero dei ferrovieri francesi. Più grave quanto avvenne nel 2003, quando a causa di un black out in Francia rimasero bloccate per ore sui treni oltre 6.500 persone provenienti da tutta Italia. 

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