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Spacca, Renzi qui perché ha paura

Spacca, Renzi qui perché ha paura

Campagna velenosa contro di me, scelta giusta per regione forte

ANCONA, 29 maggio 2015, 21:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 "Renzi qui ad Ancona per attenzione verso le Marche? No, ha paura di perdere". Così il presidente uscente Gian Mario Spacca, passato dopo dieci anni di governo con il Pd a candidato dello schieramento che comprende Marche 2020-Ap, Dc e Fi, nella convention di chiusura della campagna elettorale ad Ancona, organizzata in contemporanea con la visita del premier Matteo Renzi a sostegno del candidato del centrosinistra Luca Ceriscioli.

Davanti a un migliaio di sostenitori, tra cui anche mons. Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco, e tanti imprenditori, Spacca ha lanciato la "volata finale della campagna elettorale" riaffermando le ragioni del "progetto di coraggio e responsabilità per rendere più forti le Marche. Siamo pronti - ha detto - a rinnovare il governo della nostra regione perché siamo l'unico progetto concreto in campo in questo momento". Duro il confronto a distanza con Renzi. Spacca ha lamentato la "campagna più velenosa di sempre" in cui "è entrato in gioco persino il premier. Le testate più 'dure' tv ed editoriali sono state dirette contro di me". Il governatore, che è stato definito "poltronista, spregiudicato, ingrato", anche oggi da Renzi, ha chiesto alla platea: "chi è più poltronista? Chi ha occupato un posto senza passare per le elezioni o chi alla fine del mandato, dopo aver fatto il proprio dovere, si presenta ai cittadini con un progetto di governo perché siano loro a scegliere?".

Chi "è più spregiudicato? Chi ha fatto patti con Berlusconi nelle stanze chiuse del Nazareno per avere voti o chi condivide un progetto di governo chiaro, discusso alla luce del sole?". "Chi tradisce gli amici? chi sfila la seggiola al proprio capo del governo (Enrico Letta ndr), grande amico, dopo avergli detto 'stai sereno ti appoggerò fino in fondo', o chi si ritrova qui con amici di una vita con cui ha condiviso la storia politica". "Renzi qui? Vista la campagna elettorale, spero faccia qualcosa per le Marche come non è accaduto finora". Nel mirino anche il Pd, che ha chiuso a Marche 2020 e che Renzi ha "portato nel Partito socialista europeo. Noi siamo altra storia: siamo liberaldemocratici e cattolici popolari, una storia che il Pd non rappresenta più". Spacca ha citato Martin Luther King, sostenendo di non aver fatto una scelta popolare, né sicura, né conveniente, ma quella giusta secondo coscienza, per spostare l'asse di governo verso una maggiore sensibilità alla produzione di reddito per finanziare il sistema di welfare. Servono "Marche plurali ma unite", ha detto, e sull'ipotesi di un possibile smembramento del territorio regionale "non transigiamo: occorre un brand per realizzare il progetto". Poi ha snocciolato il decalogo di proposte: dall'allentamento della pressione fiscale sulle imprese al fondo per la famiglia, dal reddito di cittadinanza all'abbattimento le liste d'attesa fino alle infrastrutture immateriali. 

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