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Operai Prysmian bloccano traffico

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Operai Prysmian bloccano traffico

Contro chiusura fabbrica

ASCOLI PICENO, 22 aprile 2015, 10:37

Redazione ANSA

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Prysmian: delegati dell 'Ugl nella Rsu si incatenano sul balconcino del Comune di Ascoli Piceno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prysmian: delegati dell 'Ugl nella Rsu si incatenano sul balconcino del Comune di Ascoli Piceno - RIPRODUZIONE RISERVATA
Prysmian: delegati dell 'Ugl nella Rsu si incatenano sul balconcino del Comune di Ascoli Piceno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una fiaccolata non solo per la Prysmian, ma per tutto il Piceno che continua a perdere posti di lavoro. L'hanno annunciata stamani, dopo i blocchi stradali e la protesta sul balcone del Comune attuati ieri, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Usb e Ugl di Ascoli Piceno, in una conferenza stampa indetta presso il presidio davanti alla fabbrica ascolana di cavi elettrici, destinata alla chiusura secondo la dirigenza della multinazionale. L'appuntamento è per lunedì 27 aprile alle 20:30 nel centro storico di Ascoli. ''Partiremo simbolicamente da piazza Arringo, sede del Municipio, perché vogliamo sensibilizzare ulteriormente tutte le istituzioni locali, la Camera di Commercio, la Confindustria ad agire concretamente e non a limitarsi agli spot elettorali" ha detto stampa Giuseppe Pacetti (Uil). "Gli ammortizzatori sociali stanno per finire e gli industriali non possono da una parte prendere soldi e dall'altra smobilitare". "Le istituzioni devono mobilitarsi per le tante crisi aziendali di questo territorio: per questo vogliamo che alla fiaccolata partecipino tutti i cittadini". Dopo la protesta di ieri, il ministro Federica Guidi ha convocato le parti al Mise per il 29 aprile.

Hanno bloccato il traffico lungo la Statale 81, alcuni si sono incatenati al terrazzo del Municipio in piazza del Popolo, da due messi presidiano all'esterno lo stabilimento dove per anni sono stati impiegati nella produzione di cavi. E' la battaglia che i 113 dipendenti dello stabilimento della Prysmian Cavi e Sistema Energia Italia di Ascoli Piceno stanno combattendo dopo l'annuncio della proprietà, per i più inspiegabile, che l'impianto ascolano verrà chiuso. La protesta di stamani, cui ha partecipato anche il sindaco Guido Castelli (Fi), era rivolta al Governo, affinché convocasse un tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Ed è terminata solo dopo che il ministro Federica Guidi ha annunciato che il tavolo si terrà il 29 aprile al Mise.

Il presidio davanti alla fabbrica però va avanti. In queste settimane ha ricevuto la solidarietà di centinaia di persone, commercianti, esercenti, ristoratori che non fanno mancare generi di conforto ai manifestanti. Si sono visti anche Fiorello, che ha messo a disposizione la sua immagine per dare visibilità alla vertenza, e Sabina Guzzanti. "Qui c'è una multinazionale che ottiene dei finanziamenti pubblici per implementare produzione ed occupazione e che invece prende questi soldi per investirli, probabilmente nella finanza, e chiude gli stabilimenti. E' chiaro che questo meccanismo, che ormai è quello dominante, porta alla rovina" aveva detto Guzzanti invitando gli operai a 'resistere'. "Ma perché deve chiudere uno stabilimento che va bene, che ha lavoro, che ha prodotto e ha fatto guadagnare l'azienda? Solo per riparare ad errori fatti in altri siti produttivi del gruppo?" dicono gli operai Prysmian, rimasti senza stipendio e inamovibili nel giudicare ''impraticabile'' la proposta aziendale di trasferirli in altri stabilimenti.

Una settimana fa la multinazionale ha confermato la chiusura del sito Ascoli, pronta a rinunciare anche ai fondi europei per questo obiettivo. "Non deve essere permesso - protestano i lavoratori -, la Prysmian deve restare qui e investire in tecnologia ed occupazione quelle somme". La tensione è alta e si ripercuote sulle famiglie. "Fino ad oggi il mio problema era solo scegliere a quale facoltà iscrivermi, ora la domanda è un'altra: potrò ancora andare all'università?" ha detto in lacrime durante una trasmissione tv la figlia di un lavoratore. Oltre ai sindacati, a fianco delle tute blu ci sono anche le istituzioni, e il vescovo Giovanni D'Ercole che a tutti i disoccupati del Piceno ha voluto dedicare la Pasqua. "Il Governo non deve abbandonare questi lavoratori e questa città" ha detto stamani il sindaco Guido Castelli, partecipando con la fascia tricolore al blocco stradale durato alcune ore. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca invita il Governo a ribadire "con forza la contrarietà alla decisione di chiudere una unità produttiva fondamentale per l'economia di un territorio come quello di Ascoli". Sulla stessa linea il candidato governatore del centrosinistra Luca Ceriscioli, che si è attivato con la presidenza del Consiglio. 

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