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Marche 2020 e Ap lanciano progetto

Verso le regionali

Marche 2020 e Ap lanciano progetto

Spacca e Quagliariello, costruiamo insieme proposta di governo

ANCONA, 28 febbraio 2015, 19:43

Redazione ANSA

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Marche 2020-Area Popolare - RIPRODUZIONE RISERVATA

Marche 2020-Area Popolare - RIPRODUZIONE RISERVATA
Marche 2020-Area Popolare - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel giorno in cui viene lanciata a livello nazionale Area Popolare, la formazione centrista che unisce Ncd e Udc, Marche 2020 rilancia e in una convention con oltre mille persone propone una collaborazione al coordinatore di Ncd Gaetano Quagliariello. Strapieno l'auditorium della Fiera della Pesca: tra il pubblico imprenditori, rappresentanti del sistema camerale (Drudi di Pesaro Urbino e Di Battista di Fermo) e delle categorie economiche, politici come l'ex ministro Francesco Merloni, l'on. Maria Paola Merloni, l'ex europarlamentare Luciana Sbarbati, l'ex senatore del Pdl e imprenditore Francesco Casoli, Gennaro Pieralisi, varie frange della diaspora democristiana, gli assessori Maura Malaspina (Udc) e Paola Giorgi (intergruppo Marche 2020), il coordinatore regionale di Ncd Francesco Massi.

Il consenso per il governatore uscente Gian Mario Spacca, febbricitante, è alle stelle: più volte i suoi interventi sono accolti da applausi. "Oggi nasce formalmente la collaborazione tra Marche 2020 e Area popolare e si concretizza una proposta che vuole rendere più forte la nostra regione" dice il presidente, ormai da tempo in rotta con il Pd. Quello stesso Pd - ricorda il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi - al quale era stata offerta l'elaborazione progettuale di Marche 2020, nata come associazione per riavvicinare i cittadini alla politica, alla quale però il Pd ha detto picche, per poi lanciare un tentativo di denigrare Spacca, accusandolo di essere a caccia del terzo mandato". "Non si può rottamare l'intelligenza" rimarca la Sbarbati, mentre Casoli elogia l'attenzione per le imprese e soprattutto le Pmi. Il governatore lancia qualche stoccata al Pd ("non si può sovrapporre la burocrazia di partito al governo regionale"), rintuzza le voci sul terzo mandato ("non è quello il problema, ma la formula di governo e il progetto. L'ho detto anche a Guerini") e rivendica le cose fatte nei suoi due mandati da governatore, oltre all'elaborazione di Marche 2020: "il nostro progetto non si basa su strategie personalistiche, ma si ispira alla filosofia dell'incontro tra i centri vitali della nostra comunità e il governo regionale. Dobbiamo scegliere tra una forma di governo ancorata dentro un partito che pensa di essere autosufficiente o una che si basa sullo scambio con la comunità regionale. L'unica formula possibile per affrontare le sfide che ancora abbiamo di fronte non può essere che la seconda".

Spacca incassa il consenso di Quagliariello: il progetto di Area Popolare prevede accordi con liste civiche di area centrista, l'obiettivo su scala nazionale è andare ad occupare quella "prateria tra la città costruita (il Pd) e la periferia di Salvini". Ma - sottolinea il leader degli alfaniani - "oggi non è il giorno delle alleanze", cioè di scegliere se schierarsi con il centrodestra o con il centrosinistra. Forte di un sondaggio Piepoli che assegna al centro il 16% dei consensi, Spacca osserva che il trend di crescita si è interrotto per "un eccesso di tatticismo", cioè le esitazioni di varie frange dell'Udc delle Marche. In prima fila praticamente tutti i rappresentanti di Forza Italia, interessati ad allearsi con la nuova formazione: il coordinatore regionale Remigio Ceroni, il vice presidente e dell'Assemblea legislativa Giacomo Bugaro, il capogruppo Umberto Trenta e il consigliere regionale Graziella Ciriaci. 

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