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Maxi frode fiscale aziende cinesi

operazione guardia finanza

Maxi frode fiscale aziende cinesi

A Senigallia, indagini partite da documenti in bidoni spazzatura

SENIGALLIA (ANCONA), 20 febbraio 2015, 14:07

Redazione ANSA

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La Guardia di finanza di Senigallia ha scoperto una grossa frode fiscale che ruotava attorno ad aziende tessili cinesi con un giro d'affari di circa sei milioni di euro. Nove gli imprenditori cinesi denunciati per non aver mai versato imposte al fisco. L'operazione, in codice 'Scatole cinesi', ha riguardato Senigallia, Trecastelli e Castelleone di Suasa. A far scattare l'inchiesta il 'fiuto' di un agente della Gdf, che ha scovato documenti in bidoni della spazzatura.

Si è scoperto così che alcune delle imprese coinvolte, costituite per lo più in forma individuale, dopo circa due anni cessavano la produzione. Al loro posto ne subentravano altre, costituite appositamente, che svolgevano la medesima attività utilizzando gli stessi locali aziendali e macchinari, e allacciando rapporti commerciali con i "vecchi" clienti e fornitori. La gestione formale dei laboratori era affidata ad ex dipendenti delle ditte chiuse, e il meccanismo consentiva di evadere sistematicamente le imposte dovute. Dietro ogni nuova impresa c'era però sempre lo stesso soggetto cinese, che curava materialmente i rapporti con i clienti, i fornitori e gli istituti di credito. Il Gip di Ancona ha disposto il sequestro preventivo per equivalente agli indagati di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 2 milioni fra denaro contante, assegni, conti corrente, crediti presso terzi. Confiscati anche 99 macchinari, 6 immobili e 4 autovetture.


   

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