Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mostre, Carabinieri nella Liberazione

Mostre, Carabinieri nella Liberazione

Dalla Chiesa, il capitano Loretelli e altre storie dimenticate

FALCONARA MARITTIMA (ANCONA), 29 novembre 2014, 15:36

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

C'è il giovane tenente Carlo Alberto Dalla Chiesa, che collabora con i partigiani di Ascoli e diventa responsabile delle trasmissioni radio clandestine con gli americani. E c'è il capitano Pietro Loretelli, che a Sassoferrato fa minare i ponti e assalta una colonna tedesca. Storie del contributo che i carabinieri hanno dato alla guerra di Liberazione: a riproporle è una mostra del Sistema Museale della Provincia di Ancona nel Museo della Resistenza di Falconara.

L'esposizione sarà aperta da domani 30 novembre all'11 gennaio nei pomeriggi di venerdì, sabato e domenica. Documenti e foto di archivio raccontano il sacrificio, pagato spesso con la vita, che 70 anni fa numerosi carabinieri fecero per difendere le popolazioni delle località in cui prestavano servizio, o nella lotta al nazifascismo abbracciata in prima persona, all'interno o alla testa delle formazioni partigiane. A San Benedetto del Tronto, ad esempio, il maggiore Luciano Nardone e il carabiniere Isaia Ceci furono fucilati a colpi di mitra per aver difeso un deposito di beni alimentari destinati alla popolazione; a Monte Sant'Angelo di Arcevia nell'eccidio del 4 maggio 1944 venne ammazzato anche il brigadiere Onelio Manoni, comandante del distaccamento 'Maggini' di Ostra.

Poco nota ai più è anche la vicenda del maggiore Pasquale Infelisi, comandante provinciale dei carabinieri a Macerata: catturato con tutta la famiglia e torturato dai nazisti perché rivelasse i nomi degli altri carabinieri che facevano parte della sua stessa rete clandestina non parlò. Alcuni ufficiali delle Ss lo fucilarono a pochi chilometri dalla città, facendosi fotografare poi sorridenti. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza