(dell'inviata Alessandra Magliaro)
(ANSA) - VENEZIA, 1 SET - A festeggiare Il giovane favoloso
sono arrivati da Recanati anche i discendenti di Giacomo
Leopardi, il conte Vanni e la figlia Olimpia. "E' stato
emozionante - raccontano all'ANSA appena usciti dalla proiezione
- Mario Martone è riuscito a rendere la complessità di Giacomo.
Eravamo sicuri, ci siamo fidati e ora siamo qui soddisfatti".
Olimpia Leopardi racconta di aver conosciuto Martone a Torino
"alla prima delle Operette Morali a teatro. In quell'occasione
mi disse a bruciapelo, lasciandomi sbigottita: 'sto pensando di
fare un film su Leopardi', nessuno lo aveva mai ipotizzato,
penso che Giacomo metta un po' paura, intimorisca". Il poeta "è
il nonno di mio nonno", spiega la contessa, custode con il padre
Vanni (figlio di Pierfrancesco, fratello di Giacomo) della Casa
Leopardi che è stata il set del Giovane favoloso.
"Abbiamo messo a disposizione le livree dei marchesi Antici -
la mamma del poeta ndr - così come i nostri piatti, la
tabacchiera, lo scrittorio, i libri. Sarebbe piaciuto a Visconti
- dice Vanni che ha fatto anche una piccola parte, il cocchiere
- e per noi è stato un grande onore poter aprire le porte del
nostro palazzo".
La biblioteca di Monaldo Leopardi che si vede nel film è
proprio quella meravigliosa di Recanati, 12 mila volumi, una
delle prime biblioteche private in Europa che furono aperte alla
consultazione pubblica. E autentica, raccontano i discendenti,
anche "la breccia", ossia l'appartamento che il conte Monaldo
fece costruire per i figli maschi, così chiamato per il
pavimento, l'imbrecciata veneziana. L'unico piccolo rammarico
dopo la proiezione del film "le troppe poche scene per Silvia",
racconta Olimpia che spiega come Martone abbia scelto proprio
una giovane di Recanati per la parte dell'amata. (ANSA).