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I 'monuments men' dei Torricini,restauro Palazzo Ducale

Da terremoto 1741 nessuno salito su guglie, prime foto cantiere

URBINO, 9 MAG - ''1741''. Una scritta alla base della palla verde ricorda il grande terremoto di magnitudo 6.2 che il 24 aprile di 3 secoli fa devastò le Marche, danneggiando anche uno dei Torricini del Palazzo Ducale di Urbino. Da quel primo restauro forse nessun altro è salito fino lassù: 54 metri da terra, il paesaggio del Montefeltro dipinto da Piero della Francesca davanti, i piedi sul tetto della ''città in forma di fortezza'' simbolo del Rinascimento italiano. ''Una sfida emozionante, e una grande responsabilità'' - racconta l'ing.
    Luca Piermattei, progettista delle opere di restauro strutturale del Palazzo Ducale, il capolavoro di Luciano Laurana e Francesco Di Giorgio Martini - mettere mano a interventi di consolidamento e miglioramento sismico di un monumento che agli occhi del mondo 'è' il Rinascimento italiano''.
    Con altri ingegneri, architetti, operai del cantiere Piermattei è uno dei 'monuments men' di un edificio possente e insieme delicatissimo, conservato intatto dal '400 ad oggi ma non senza problemi legati al trascorrere dei secoli e ai restauri un pò 'pesanti', da cemento armato, di 50 anni fa.
    Piermattei ha scattato foto del cantiere che l'ANSA mostra per la prima volta. Le sue valutazioni, preciserà poi il direttore dei Lavori, l'arch. Biagio De Martinis, per conto della Direzione regionale dei Beni architettonici e culturali, ''sono espresse a titolo personale, senza autorizzazioni di legge''. Aiutano però a capire meglio come si cerchi di rafforzare la stabilità di tetti, opere lapidee e la facciata dei Torricini di Laurana: due torri terminanti, una fascia bianca di beccatelli, le due guglie e le logge sovrapposte. 
    Il restauro, che si concluderà entro l'anno, è finanziato dal ministero dei Beni culturali con 2.065.000 di euro, stazione appaltante la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesistici delle Marche-Direzione regionale. Il lavoro di progettazione, spiega Piermattei, ''è partito da un'analisi dettagliata dei documenti disponibili, e da ricognizioni e verifiche in sito, con i progettisti e i funzionari delle Soprintendenze, anche quella dei Beni artistici, storici ed etnoantropologici''. Nel Palazzo infatti ha sede la Galleria delle Marche, con i suoi dipinti di valore inestimabile. L'impresa aggiudicataria è la Cipriani Costruzioni srl di Cerreto d'Esi (capofila); l'arch.
    Massimo Fiori ha curato il progetto di restauro degli apparati decorativi e il coordinamento; lo Studio Salmoni Architetti Associati e lo Studio Arch. Silvano Rossini di Ancona il progetto architettonico, mentre l'impiantistica è affidata alla Termostudi srl.
    ''Usiamo tecnologie avanzate e raffinate - sottolinea Piermattei - e tecniche di intervento che minimizzano gli impatti, l'apporto di materiali non originari o sollecitazioni improprie''. Si lavora al consolidamento strutturale delle falde dei Torricini, in particolare la connessione alle murature del palazzo, ''la copertura della Sala del trono, il consolidamento della Sala degli Angeli e della Camera del Duca''. La facciata prospiciente il giardino pensile mostra problemi di instabilità e danni li hanno fatti pure i tre metri di neve caduti nel febbraio 2012, anche se le capriate in acciaio degli anni '70, per quanto invasive, hanno assicurato la tenuta delle strutture.
    Ovviamente nel 2014 si fa ricorso a materiali di tutt'altro tipo: ''ad esempio facciamo ricuciture con barre di fibre di carbonio per assicurare la connessione fra la parte sommitale e il fusto del torricino''.
   

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