"Quattro opere, in quattro giorni e
tre luoghi": Roberto Abbado, direttore artistico, sceglie una
formula quasi matematica per raccontare la 18/a edizione del
festival Verdi di Parma che si aprirà il 27 settembre con
Macbeth. Una formula che si ripete fino a fine ottobre per
attirare un pubblico internazionale. Oltre a Macbeth con la
regia di Daniele Abbado che ha portato in scena muri d'acqua
vaporizzata per ricreare le atmosfere nebbiose e magiche
dell'opera, il programma include Un giorno di regno, affidata ai
vincitori del Concorso di voci verdiane e Le Trouvère al
secentesco teatro Farnese. Una prima assoluta dell'edizione
critica nell'allestimento di Bob Wilson,che ha creato atmosfere
gelide anche usando la gestualità tipica del teatro giapponese.
Una sorta di bianco e nero (o gelido argento), con proiettate
immagini della vecchia Parma di inizio secolo, in cui spuntano
guizzi di rosso. D'altronde il fuoco è un elemento essenziale
del Trovatore, a partire da quello della "musica di Verdi".
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