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Ezio Mauro, da Gazzetta del Popolo a Repubblica

Ezio Mauro, da Gazzetta del Popolo a Repubblica

Da lui dialoghi sulla democrazia con Zagrebelsky e Bauman

15 giugno 2017, 11:57

Redazione ANSA

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Ezio Mauro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ezio Mauro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ezio Mauro - RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO - Ezio Mauro ha iniziato la professione di giornalista nel 1972 alla Gazzetta del Popolo di Torino, seguendo, tra l'altro, le vicende legate al terrorismo politico. È poi passato a La Stampa, a Roma, come inviato di politica interna. Sempre per La Stampa ha svolto servizi ed inchieste all'estero, in particolare negli Stati Uniti. Nel 1988 ha iniziato la sua collaborazione con La Repubblica, come corrispondente dall'Urss, seguendo la grande trasformazione di quel Paese nel periodo della Perestrojka. Nel 1990 è tornato a La Stampa come condirettore, per poi assumere la carica di direttore nel 1992. Nel 1996 è diventato direttore di la Repubblica. Ha lasciato la direzione 10 anni dopo, continuando a collaborare come editorialista. Nell'ottobre 2009 la Harvard Kennedy School, centro di formazione del personale di governo e la Nieman Foundation for Journalism di Harvard, gli hanno assegnato un encomio in riconoscimento del ruolo svolto da Repubblica "in un momento di grave pericolo per la libertà di stampa in Italia". Ha scritto con Gustavo Zagrebelsky "La felicità della democrazia. Un dialogo" (Laterza, 2011) e 'Babel' (Laterza, 2015), dialogo sulla democrazia con Zygmunt Bauman.

"Disse: 'Ho fatto il giornalista per scrivere. E scrivere vuol dire andare, guardare, raccontare'. Tornato a fare ciò che più ama dopo un quarto di secolo da direttore, Ezio Mauro si riprende il suo posto tra i grandi inviati. Dal Polesine a San Pietroburgo: va, guarda, racconta. Occhio, cuore, cultura, scrittura. Bentornato": questa la motivazione con la quale la giuria ha assegnato a Ezio Mauro il Premiolino 2017.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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