MILANO - Quindici opere immerse in un grande spazio, in cui il visitatore si muove tra luci e ombre, ripercorrendo la storia e i drammi di un individuo, di un Paese e di tutta l'Europa. E' il racconto di Miroslaw Balka nella mostra 'Crossover/s', allestita al Pirelli Hangar Bicocca di Milano dal 16 marzo al 30 luglio.
L'artista polacco, tra i più rilevanti degli ultimi trent'anni, approda a Milano con la sua prima retrospettiva italiana. Un percorso che comprende quindici lavori iconici, tra sculture, installazioni e video, realizzati da Balka (Varsavia 1958) dagli anni '90 fino a oggi, con una nuova produzione, il video 'Holding the Horizon' concepito appositamente per il progetto espositivo di Pirelli Hangar Bicocca, dove l'artista è stato ispirato dai grandi spazi e dal gioco di luci e ombre.
Miroslaw Balka racconta con la sua arte l'esistenza, individuale e collettiva, i drammi che il suo Paese, la Polonia, ha attraversato con il nazismo e parla anche di quello che è oggi l'Europa, che è in crisi "e affronta problemi seri", come lui stesso ha spiegato alla presentazione della retrospettiva. Nel percorso luce e oscurità hanno un ruolo fondamentale perché lo spettatore prende coscienza della propria presenza e funzione nello spazio.
"La mostra è molto simile a quello che è oggi l'Europa - ha spiegato l'artista - c'è una certa urgenza, un senso di allarme e alcuni momenti, qui, ci danno l'occasione di ripensare alla storia europea del XX secolo e al contesto politico attuale". Il percorso espositivo non è solo visivo "ma vanno attivati tutti i cinque sensi" perché viene stimolato anche l'udito, il tatto, l'olfatto. Chi osserva utilizza il proprio corpo per entrare nelle opere, attraversarle, viverle. Come in 'Cruzamento' una struttura metallica a forma di croce che si trova al centro dell'esposizione e che le persone possono attraversare per poter proseguire il percorso. 'Soap Corridor' invece è un corridoio rivestito di sapone, ideato per la prima volta in occasione della Biennale di Venezia del 1993. Il rumore incessante dell'acqua che scorre è invece protagonista dell'installazione 'Wege zur Behandlung von Schmerzen', una grande vasca metallica, come una fontana, in cui piove dall'alto un getto continuo di acqua tinta di nero.
L'occhio del visitatore passa dal soffitto al pavimento con l'opera 'Common Ground' composta da 178 zerbini, che si possono calpestare, che l'artista ha raccolto in molte case di un quartiere povero di Cracovia. La storia tragica dell'Europa e della Polonia irrompe nel percorso con l'installazione video 'BlueGasEyes', in cui la proiezione di due fornelli su superfici di sale sul pavimento rimandano simbolicamente a possibili violenze.
"Quando ci si trova nella situazione in cui le parole non sono sufficienti per comunicare, penso che l'arte - ha spiegato Balka - l'arte visiva dà la possibilità di discutere tematiche difficili in un modo diverso, ma importante. Per questo considero questa mostra molto importante. Al termine del percorso il visitatore diventa un testimone". "Nelle sue opere c'è la storia d'Europa degli ultimi 50 anni - ha commentato l'a.d. di Pirelli, Marco Tronchetti Provera -. C'è la memoria continua di un passato che ritorna perché parte del nostro presente e dice ancora oggi cos'è l'Europa in questo momento politico".