MILANO - La coesione della forza imprenditoriale e la ricerca di un nuovo sviluppo sono i temi della seconda edizione della Europe Chinese Entrepreneurs Convention (Ecec) che dal 22 al 24 settembre prossimi riunirà a Campione d'Italia diverse centinaia di imprenditori e dirigenti interessati alla collaborazione tra aziende cinesi ed europee su vari versanti produttivi.
L'appuntamento, giunto al secondo anno (il primo è stato nel 2015, in occasione di Expo), è promosso dalla Fondazione lussemburghese senza fini di lucro Ecec, in collaborazione con il Casinò di Campione d'Italia, sponsor principale dell'evento. Otto i summit in programma della tre giorni nell'exclave italiana in Svizzera, ognuno dedicato a uno specifico settore: dall'e-commerce al turismo, dal catering a media, con l'intento di analizzare l'andamento economico e le tendenze di mercato al fine di supportare le imprese locali nel processo di globalizzazione del commercio cinese. La Convention Cina-Europa 2016 è stata presentata a Milano dal ceo della Fondazione Ecec, Seteven Luo.
La comunità imprenditoriale cinese, ha spiegato Luo "è pronta per il salto qualitativo", pertanto lo scopo principale dell'evento annuale è "creare un ponte tra Europa e Cina per favorire e facilitare gli scambi in tutti i settori merceologici e intellettuali".
I partecipanti saranno in maggioranza imprenditori cinesi già attivi o interessati a investire in Europa, ma diversi saranno anche le aziende e gli ospiti italiani attesi, tra cui l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini, lo chef Gualtiero Marchesi, il presidente di Giglio Group, Alessandro Giglio, l'assessore alla Cultura e turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi, il responsabile commerciale di Raicom, David Bogi. Come già nella prima edizione, l'iniziativa si avvale della disponibilità logistica e organizzativa del Casinò di Campione d'Italia, come ha spiegato il direttore marketing della struttura, Alessandra Bernasconi. "Il Convegno Cina-Europa - ha sottolineato - nasce dall'esigenza di sinergia tra due culture diverse rispetto a un mercato comune e il territorio di Campione, in quanto transfrontaliero, è una realtà perfetta a questo scopo".
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