Oltre cinquanta tra sindaci
lombardi e rappresentanti dei pendolari si sono trovati in
presidio questa mattina davanti al Pirellone per contestare
"l'inerzia della Regione nell'affrontare i problemi del
trasporto ferroviario" nella manifestazione 'Non un treno di
meno' indetta dal Pd lombardo, nel giorno in cui il Consiglio
regionale della Lombardia discute di questo tema.
"Siamo qui perché, a fronte di un servizio già
inaccettabile, il famoso piano di Piuri, Fontana e Terzi prevede
un ulteriore taglio di treni con sostituzione di autobus. È
inaccettabile", ha spiegato il consigliere Pd Pietro Bussolati.
"Non c'è un piano di lungo periodo per risolvere i problemi dei
pendolari, e nel breve non c'è un piano emergenziale anzi hanno
tagliato del 5% le corse - ha aggiunto Bussolati -. Chiederemo
una gara pubblica europea al termine della scadenza del
contratto nel 2020 e che ci sia un piano emergenziale anche con
i prefetti lombardi".
Al presidio ha partecipato anche Giorgio Gori, sindaco di
Bergamo ed ex sfidante di Attilio Fontana alle ultime regionali.
"La situazione dei treni regionali è disastrosa, ogni giorno è
un bollettino di guerra", ha soiegato, e "la risposta di Trenord
e Regione è totalmente assente". Un situazione "inaccettabile,
soprattutto in un momento in cui altre regioni vedono arrivare
con continuità treni nuovi grazie agli accordi presi tre
amministrazioni regionali e Ferrovie dello Stato. La Lombardia è
stata ferma ed è paralizzata da uno scontro di potere tra
Trenord ed Fs", ha concluso Gori.
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