La commissione Sanità del Consiglio
regionale della Lombardia ha dato il via libera a maggioranza
alla parte della riforma sociosanitaria lombarda che riguarda il
ruolo delle Università. Istituire la rete regionale
dell'assistenza, della didattica e della formazione è uno dei
primi obiettivi del provvedimento. Gli articoli disciplinano,
tra l'altro, i rapporti tra servizio sociosanitario lombardo e
le Università tramite un apposito Protocollo d'intesa per le
attività assistenziali, didattico-formative e di ricerca. Viene
inoltre istituito, come organismo di supporto agli atti di
programmazione regionale, un Comitato di indirizzo: tra le
mansioni di quest'ultimo, un emendamento proposto dal Pd e
approvato dalla Commissione, prevede la valutazione del
fabbisogno "di medici, di laureati nelle professioni sanitarie e
di specializzandi". "Per la prima volta - ha sottolineato il
vice presidente della Commissione, Angelo Capelli (Lp) che è
anche relatore del provvedimento - viene introdotta, in via
sperimentale, la possibilità di una autonomia progressiva
durante il percorso di formazione dei medici specializzandi.
Inoltre, viene creata la rete formativa con al centro i poli
universitari ma, in una logica aperta, di possibile utilizzo di
tutti quei punti di eccellenza che possono contribuire alla
formazione del percorso professionale di specialità".
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