"Per le particolari caratteristiche
del territorio e del tessuto produttivo pavese abbiamo avanzato
una richiesta di deroga, ma non è stata recepita dal Governo ed
ora stiamo valutando la possibilità di fare ricorso per
rivendicare l'autonomia di Pavia". Così l'assessore allo
Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini,
rispondendo stamane, durante la seduta del Consiglio regionale,
ad un'interrogazione sull'accorpamento delle Camere di Commercio
di Pavia, Mantova e Cremona previsto dal processo di riforma
introdotto dalla Legge Madia.
"Regione Lombardia in questi mesi ha sostenuto e accompagnato
in tutte le sedi il percorso di accorpamenti e razionalizzazione
intrapreso dal sistema camerale lombardo. Unica regione in
Italia, - ha spiegato Parolini - abbiamo condotto in modo
sussidiario un'iniziativa politica per salvaguardare il ruolo
delle Camere e il rinnovamento delle loro funzioni. Un impegno
che ci ha permesso di ottenere di vedere riconosciuto il valore
delle ruolo delle Camere in un orizzonte più moderno e attuale e
di procedere in quasi tutti i vasi ad accorpamenti volontari".
"Per questo stiamo valutando di ricorrere contro il decreto.
In ogni caso l'organizzazione territoriale delle Camere - ha
concluso l'assessore - deve tenere conto della specificità di
Pavia, una provincia con quasi 60mila imprese e tre territori
differenti che convivono in un'area molto estesa e un sistema
economico locale eterogeneo, che non può essere privato del
diritto di avere servizi adeguati e vicini alle imprese".
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