Uno striscione lungo 10 metri con
la scritta 'E la scuola bussò...' è stato appeso oggi, giorno di
chiusura dell'anno scolastico, dal comitato Priorità alla
scuola.
"Mentre il paese si riattiva e si prepara alla stagione estiva
- anche grazie a una campagna vaccinale che corre velocemente -
molte scuole - spiegano i promotori dell'iniziativa - sono
rimaste chiuse, molti e molte ragazzi e ragazze delle Superiori
sono rimaste e rimasti in DAD e gli esami di fine ciclo sono
parziali e scanditi da protocolli che, nel contesto attuale,
suonano del tutto obsoleti. No, non è andato tutto bene, e "dopo
avere pianto un po' per un altro no", bisogna dirsi chiaramente
che le carenze strutturali della scuola non si vaccinano. Le
problematiche che affliggono la scuola e che, in questi due anni
di pandemia, sono emerse come sempre più critiche, non sono
state oggetto di intervento da parte del Governo in questi mesi,
neanche a fronte degli ingenti fondi in arrivo dall'Europa.
Tanto per cominciare, ancora non si sa cosa succederà a partire
dal prossimo settembre: dell'urgenza di riportare tutte le
scuole al 100% in presenza. In questi mesi diversi Ministri
hanno cantato le lodi della "didattica" a distanza e degli
investimenti che, grazie al PNRR, tornerebbero in quota
istruzione nei prossimi anni. E allora, per cominciare, bisogna
riportare la scuola a scuola "più vicina ai marciapiedi" e
comunicarlo subito agli 8 milioni di studenti e studentesse che
si apprestano alla pausa estiva: solo in presenza la scuola è
uno spazio attraversabile per tutti".
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