Assomusica continua la sua battaglia
contro i biglietti nominativi per i concerti dal vivo e denuncia
"i tanti problemi" che determinano nel giorno, oggi, in cui
entra in vigore la norma. Non servono a ridurre il bagarinaggio,
creano code enormi e lungaggini per gli appassionati di musica,
fanno aumentano i costi dei ticket e quelli degli organizzatori,
la sintesi dell'associazione alla quale aderiscono oltre 120
imprese che realizzano l'80% dei concerti in Italia.
"Siamo contrari a ogni forma di bagarinaggio, ma i
consumatori devono sapere che con i costi dei biglietti
aumenteranno, cambiare il nome dell'utilizzatore non sarà una
procedura veloce e si creeranno più code agli ingressi per i
controlli", sottolinea il presidente Spera che osserva "nel
calcio non sono serviti a ridurre il fenomeno". Spera chiede "o
di chiudere i siti di secondary ticketing o di renderli legali
come in Germania dove è previsto un ricarico massimo del 20% ma
si potrebbe scendere al 15 o al 10".
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