"Hanno potuto condannarmi ma non
hanno potuto decidere del mio modo di reagire e di vivere, non
hanno potuto inquinare né il mio cuore né il mio cervello":
Roberto Formigoni lo scrive in una lettera a Tempi raccontando i
primi tre mesi di carcere.
L'ex governatore della Lombardia, condannato in via
definitiva a 5 anni e 10 mesi e detenuto a Bollate, spiega che
"in galera, come ho imparato nella mia vita, vivo il presente
istante per istante, e ogni istante è un'occasione di sofferenza
ma anche di incontro, di dialogo, di riflessione".
Solo l'attacco della lettera di Formigoni è dedicato alla sua
condanna per dire, con le parole dell'avvocato Franco Coppi, che
è "senza colpa e senza prove". Poi Formigoni parla della vita di
tutti i giorni: "C'è il tempo per la corrispondenza: le lettere,
le mail e i messaggi che per settimane mi sono arrivati a fiumi
(ben oltre 2.000). Oggi hanno un po' rallentato il ritmo, ma
ogni giorno ci sono nuovi arrivi. È qualcosa di straordinario,
che mi emoziona ogni volta".
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