L'Enci, l'ente nazionale della
cinofilia italiana, si costituirà parte civile contro i
responsabili del traffico illegale di migliaia di cani dallo
Slovacchia che, il 7 febbraio scorso, ha portato a sette arresti
e al sequestro di un centinaio di cuccioli, con documentazione
di provenienza e di razza falsi, a Rimini. Analoga iniziativa
giudiziaria sarà presa contro chi sarà accusato di reati
analoghi. Lo rende noto il presidente nazionale, Dino Muto.
"Procederemo ogni volta a tutela degli animali - ha spiegato
Muto - e in particolare contro chi compie queste truffe
impietose e continua ad alimentare un traffico di cani dai Paesi
dell'Est tramite l'importazione e il commercio illegale di
cuccioli". L'operazione delle forze dell'ordine, ha concluso,
"è stata molto importante per la salvaguardia dei cani di razza,
per il benessere degli animali e per la difesa degli allevatori
dell'Enci che con passione e competenza operano in Italia".
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