La Cassazione ha confermato
l'inquinamento ambientale causato negli anni dalla Tamoil con
sversamenti di idrocarburi nella rete fognaria. La suprema corte
ha infatti rigettato il ricorso presentato dal manager Enrico
Gilberti, confermando così la condanna a tre anni di reclusione
(pena sospesa) per disastro ambientale colposo aggravato,
inflittagli dalla Corte d'appello di Brescia. La Cassazione ha
inoltre dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla
Procura generale di Brescia che aveva chiesto di condannare
Gilberti e altri tre manager di Tamoil per i più gravi reati di
avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso.
Confermati i risarcimenti danni alle parti civili: il Comune
(provvisionale di 1 milione di euro), il Dopolavoro Ferroviario,
alcuni soci delle società canottieri Bissolati e Flora e
Legambiente.
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