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Crolla palazzina di due piani nel Milanese, tutti salvi FOTO

La causa un'esplosione provocata da una fuga di gas, è accaduto a Rescaldina

Ha del miracoloso quanto accaduto stamani a Rescaldina, nel Milanese, dove un'intera ala di una palazzina è esplosa per una fuga di gas crollando fragorosamente senza provocare vittime. Dalle macerie, infatti, sono stati estratti gli abitanti, alcuni feriti gravemente, ma tutti vivi, anche se per due di essi, marito e moglie ricoverati all'ospedale Niguarda di Milano, c'è molta preoccupazione per l'estensione delle ustioni. In particolare, le condizioni dell'uomo sono peggiorate in serata.

La deflagrazione, avvenuta alle 7.38 e ripresa da una telecamera di videosorveglianza, ha colto i residenti in via Brianza 34 nel sonno. Un boato che ha svegliato tutti con un'onda d'urto che ha fatto "tremare i pavimenti" delle case vicine. A rimanere sotto le macerie sono state cinque persone, oltre ad altre quattro che sono scappate da sole con appena qualche graffio. Uscendo dalla porta di casa hanno trovato il vuoto: le scale e il pianerottolo si erano schiantati a terra. Il caseggiato è un condominio di 12 unità abitative disposte su tre piani, con alcuni appartamenti vuoti e 27 residenti in tutto. Il cedimento ha riguardato un intero blocco, con l'esplosione che, avvenuta al piano terra, ha fatto accartocciare su se stessi i due piani sovrastanti. Sul posto sono giunti quasi immediatamente, da Legnano (Milano) e da Milano, i vigili del fuoco, che a decine hanno scavato a mani nude tra i calcinacci, riuscendo a individuare e poi estrarre tutte le persone rimaste sepolte. A dare ausilio anche la speciale unità Usar (Urban search and rescue) che ha operato anche nel disastro di Rigopiano (Pescara). Dopo i primi accertamenti tecnici e investigativi dei carabinieri della Compagnia di Legnano la Procura della Repubblica di Busto Arsizio (Varese) ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di "crollo colposo". Allo stato, l'inchiesta dei pm diretti dal procuratore Gian Luigi Fontana è contro ignoti e l'edificio è stato posto sotto sequestro. "Ho sentito un grande botto e sono scappata con il mio compagno e solo una volta fuori ho visto che era crollato mezzo condominio", ha raccontato una delle persone che abitavano nella parte della palazzina rimasta in piedi. "Sono arrivato subito - dice un altro testimone - c'erano persone in strada che urlavano e la parte terminale del condominio, venuta giù".

Dei nove coinvolti nel crollo (cinque quelli finiti fisicamente sotto le macerie) i più gravi sono un papà e una mamma, e i loro due bambini, che vivevano al piano terra, dove è stato accertato che si è verificata l'esplosione a seguito di una saturazione di gas dei locali. Tutti hanno infatti riportato ustioni e si trovano in prognosi riservata: due fratellini di 7 e 10 anni, il primo ricoverato al Regina Margherita a Torino, il secondo al Niguarda di Milano; la madre, Maria Segreto, di 51 anni, che ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 60% del corpo; il padre, Saverio S., di 45, con ustioni di terzo grado sul 98% del corpo. Gli sfollati, una trentina, sono stati ospitati da parenti e amici mentre un paio di famiglie hanno ricevuto ospitalità in appartamenti messi a disposizione dal Comune. Per gli accertamenti sulla stabilità e la messa in sicurezza delle parti pericolanti potrebbero passare anche diversi giorni. Le indagini, che hanno già accertato l'origine dello scoppio, devono ora valutare le cause, un malfunzionamento dell'impianto o un gesto volontario.

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