"Ho avuto paura che il mio compagno
mi lasciasse, per questo ho provato a rapire la neonata. Chiedo
perdono alla madre per quello che ho fatto". E' un passaggio
dell'interrogatorio della 33enne ecuadoriana imputata a Milano
per avere provato a rapire una bambina appena nata nel luglio
scorso alla clinica Mangiagalli.
La donna, in lacrime, ha detto di "pentirsi molto" del folle
gesto che avrebbe compiuto perché temeva che il suo attuale
fidanzato interrompesse la relazione con lei a causa di un
aborto avuto pochi giorni prima. Come ha raccontato in aula, la
casalinga di Mediglia (Milano), in cella a San Vittore da circa
7 mesi e che ha già una figlia di 7 anni avuta da una relazione
precedente, era stata abbandonata dal convivente di allora dopo
l'aborto del loro secondo figlio, avvenuto nel novembre 2016.
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 27 marzo.
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