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Delitto Macchi, Lelio estraneo omicidio

Delitto Macchi, Lelio estraneo omicidio

Ne aveva parlato una teste, è uno schizofrenico cronico

VARESE, 16 gennaio 2018, 11:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ha voluto sgomberare il campo dal sospetto che fosse tale Lelio l'assassino di Lidia Macchi il sostituto pg di Milano Gemma Gualdi come ipotizzato da una testimone nelle precedenti udienze del processo per l'omicidio della studentessa, uccisa nel gennaio del 1987. Il magistrato "fedele all'impegno di lavorare per la verità, anche a favore della difesa", ha rintracciato Lelio (la teste aveva riferito di conoscerlo solo di vista) che ha subìto una perquisizione ieri da parte degli agenti della squadra mobile di Varese e Milano. L'uomo è risultato essere affetto da "schizofrenia cronica" che l'aveva più volte costretto al ricovero e Lelio, sentito a verbale, ha detto di non aver mai riferito alla testimone di aver ucciso Lidia Macchi nel periodo successivo all'omicidio.
   

A sorpresa il sostituto pg di Milano Gemma Gualdi, nell'udienza in cui è atteso l'esame di Stefano Binda, imputato per l'omicidio della studentessa Lidia Macchi, ha chiesto una serie di attività istruttorie compresa una perizia grafologica sulla poesia 'In morte di un'amica', attribuita dall'accusa a Binda e dai consulenti della difesa a un'altra persona. "Servirà a dirimere definitivamente le divergenze" sulla paternità dello scritto secondo il sostituto pg che disporrà una consulenza psichiatrica per verificare se "le patologie" di cui è affetto Binda "possano avere influito sul suo comportamento".

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